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In Italia la ragazza portata contro la sua volontà in Pakistan. Menoona non tornerà a casa, andrà in comunità

L'incontro con la famiglia non ha cambiato le cose, rifiutano lo sposo che la ragazzah a scelto e non le permettono di studiare. Il padre: 'A cosa le serve?'

"Sono molto contenta di essere tornata qui in Italia". Lo ha detto all'ANSA Menoona Safdar, la 23enne rientrata giovedì sera dal Pakistan. "Questa notte ho dormito in albergo, vicino all'aeroporto di Malpensa. "Nessuno è venuto a prendermi", ha confidato. "Ho dormito poco - ha aggiunto, ero molto agitata ma il viaggio di ritorno è andato bene.

La ragazza trattenuta contro la propria volontà in Pakistan dalla sua famiglia, è atterrata all'aeroporto con un volo proveniente da Doha. 

Grande soddisfazione del ministro Enzo Moavero Milanesi. "Il positivo esito, che ha posto fine a una grave violazione dei diritti fondamentali della giovane donna, è stato reso possibile, a seguito del personale interessamento del ministro, dall'efficace azione della nostra Ambasciata a Islamabad in stretto raccordo con la Farnesina", si legge in una nota del Ministero degli Esteri.

Memoona Sadfir sarà ospitata in una località protetta. La sua famiglia infatti, che la giovane ha incontrato nella loro abitazione di Bovisio Masciago (Monza), non ha intenzione di accettare il suo sposo e di permetterle di studiare perché "le servirebbe solo per poi lavorare, avere una stabilità e far venire qui suo marito, e allora cosa studia a fare", ha detto suo padre mentre incontrava la ragazza.

L'uomo, il fratello Raza e sua madre, quando la giovane ha varcato la porta hanno manifestato commozione, ma nel momento in cui hanno iniziato a parlare, la loro posizione non è cambiata. Memoona, nonostante il tentativo di riavvicinamento, ha spiegato di aver subito pressioni e violenza in Pakistan per la decisione di volersi sposare con un uomo che a suo padre non piaceva, e di essere fuggita con lui per sottrarsi alla collera dei familiari. "Mio zio mi ha picchiato, forte - ha spiegato - sono scappata e i documenti li hanno presi loro in quel frangente". Poi, ha proseguito, "mio padre ha denunciato mio marito per rapimento, ma la realtà è che per loro era troppo povero". Poi ha proseguito "è tutto documentato in Ambasciata".

   

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