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Battisti: 'Non stavo fuggendo, illegale mandarmi in Italia'

'In Brasile sono protetto. Il decreto Lula non può essere revocato, sono passati 5 anni'

"Non stavo scappando, ed è illegale mandarmi in Italia": Cesare Battisti, nella prima intervista rilasciata alla Tv brasiliana Tv Tribuna (affiliata alla Globo Tv), la prima dopo l'arresto e la successiva libertà provvisoria, nega che la sua sia stata una fuga.  "Perché avrei dovuto fuggire? Io sono protetto, il decreto Lula non può essere revocato - afferma -: sono passati cinque anni". 

"Questa cosa che stavo fuggendo non sta in piedi", prosegue, "non sono un rifugiato politico sono un immigrato con un visto permanente, io posso uscire da questo paese come e quando voglio, senza nessuna restrizione, ho tutti i diritti brasiliani". E poi "da cosa stavo fuggendo? L'unico paese in cui sono protetto è questo". 

La polizia brasiliana mi ha teso "un'imboscata" per arrestarmi, sostiene Battisti, la prima dopo l'arresto a Corumba' e la successiva libertà provvisoria. "Mi stavano aspettando, l'impressione è che fosse stato tutto ben organizzato", ha detto l'ex terrorista.

"Siamo stati abbordati a 200 km dalla frontiera" con la Bolivia, ha continuato Battisti, ricordando che stava viaggiando in auto insieme a due amici. "Siamo rimasti lì un sacco di tempo. La macchina è stata smontata quasi del tutto, poi abbiamo proseguito il viaggio", ha aggiunto l'ex terrorista. "Ci stavano aspettando, ridacchiavano, avevano proprio cattive intenzioni. Sono stati davvero sleali", ha sottolineato Battisti.

"Se pensano di potermi mandare in Italia lo faranno illegalmente", ha detto Battisti parlando alla tv brasiliana dalla casa di un amico a Cananeia, sul lungomare di San Paolo. "Non ho mai avuto intenzione di andarmene dal Brasile", ha continuato l'ex terrorista. "Voglio costruirmi una casetta qui, ma dovrò aspettare. Nonostante alcune strane manovre per mandarmi in Italia", ha aggiunto Battisti.

I legali di Cesare Battisti, intanto, hanno reiterato la richiesta di 'habeas corpus' alla Corte suprema brasiliana per evitare una possibile estradizione dell'ex terrorista in Italia: lo rende noto il sito del quotidiano 'O Globo'. "Visti i recenti episodi, è ormai notorio e pubblico il rischio concreto, imminente e irreversibile di espulsione dal paese" di Battisti, hanno scritto gli avvocati ai giudici supremi, chiedendo che la loro istanza venga subito accolta.

 

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