La Corte Suprema indiana ha
deciso oggi di verificare la possibilità di riaprire il caso
dell'assassinio del Mahatma Gandhi, avvenuto quasi 70 anni fa,
come richiestole da un ricercatore dell'organizzazione della
destra indù di Mumbai, Abhinav Bharat. Lo riferisce la tv Zee
News.
A questo fine la Corte ha chiesto all'avvocato Amarendra
Sharan di assisterla in questa verifica, nelle vesti di 'amicus
curiae', per capire se esistono indizi concreti che
giustifichino la riapertura del caso.
Gandhi fu ucciso a colpi d'arma da fuoco il 30 gennaio 1948
dal nazionalista indù Nathuram Vinayak Godse, impiccato nel
novembre dell'anno successivo.
Secondo il ricercatore Pankaj Phadnis che ha chiesto la
riapertura del caso per molteplici ragioni, quell'assassinio "è
stato il pretesto per uno dei più grandi insabbiamenti che la
storia ricordi".
Attualmente l'organizzazione Abhinav Bharat è presieduta
dalla pronipote di Godse, Himani Savarkar.
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