Due inchieste urgenti interne sono state aperte dai servizi segreti interni britannici, l'MI5, sugli 'errori' imputati da più parti agli apparati che avrebbero potuto evitare la strage di Manchester. In particolare si vuole capire come l'attentatore Salman Abedi sia riuscito a sfuggire al 'radar' dell'anti-terrorismo anche alla luce delle numerose segnalazioni nei suoi confronti arrivate, invano a quanto pare, alle autorità del Regno.
Il ministro degli Interni, Amber Rudd, ha respinto le accuse sulle falle affermando in tv che è stato fatto tutto il possibile, ma non è parsa convincente al Guardian che l'ha giudicata evasiva su vari punti chiave delle falle attribuite agli apparati di sicurezza del Regno. Come se non bastasse, il Times rivela che le 'misure speciali' per far fronte al ritorno dei foreign fighters britannici, introdotte dal governo nel febbraio 2015, sono state usate solo una volta.
Questo nonostante si stimino in almeno 350 i miliziani dell'Isis rimpatriati in Gb da Siria e Iraq.
La strage dei ragazzini - LO SPECIALE
Intanto una quattordicesima persona è stata arrestata, portando a 14 il totale di uomini in custodia, nelle indagini sulla strage. Ne dà notizia la polizia della città inglese secondo cui si tratta di un uomo di 23 anni finito in manette nel sud dell'Inghilterra, nella cittadina costiera di Shoreham-by-Sea.
Le indagini si stanno quindi allargando al resto del Paese e non sono più solo concentrate nella zona di Manchester. Ieri sera la tredicesima persona, un 19enne, era stata arrestata nel quartiere di Gorton, nel sud-est della città dove è avvenuto l'attentato all'arena.
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