(di Claudio Salvalaggio)
- WASHINGTON - Donald Trump cerca una pausa dalle polemiche per il suo licenziamento del capo dell'Fbi che hanno fatto ripiombare la Casa Bianca nel caos, tra gli spettri di un nuovo Watergate dopo che i democratici hanno chiesto i 'nastri' di eventuali registrazioni dell'incontro con James Comey. Così, dopo aver promesso una nuova nomina "veloce, forse entro la prossima settimana" (già cominciati i primi colloqui), il tycoon si concede un bagno di folla compiacente parlando per la prima volta ad una cerimonia di laurea, alla Liberty University di Lynchburg, Virginia, la più grande università cristiana della nazione. "Sono gli outsider che cambiano il mondo'', spiega il presidente agli studenti, invitandoli a seguire sempre le loro convinzioni anche "facendo fronte alle critiche di coloro che mancano dello stesso coraggio, della stessa forza per fare ciò che è giusto". Sembra una parallelismo con la sua figura e con le continue accuse che lo investono. "Il futuro appartiene ai sognatori, non ai critici", incalza. Ma il sogno di una presidenza efficiente ed amata cede il passo per ora alle polemiche. Dopo il tweet in cui Trump ha minacciato Comey che, prima di spifferare alla stampa, deve sperare che non esistano 'nastri' della loro cena - quella in cui il presidente gli avrebbe chiesto fedeltà ottenendo solo la promessa di onestà - due deputati Dem hanno chiesto con una lettera alla Casa Bianca di consegnare qualsiasi registrazione esistente tra il tycoon e l'ex capo dell' Fbi. Il tweet di Trump solleva "lo spettro di una possibile intimidazione e di una ostruzione della giustizia", scrivono i deputati John Conyers ed Elijah Cummings. "In circostanze normali - proseguono - non avremmo considerato credibile alcuna ipotesi che la Casa Bianca possa aver registrato conversazioni con il presidente. Tuttavia, a causa delle numerose false dichiarazioni fatte da dirigenti della Casa Bianca questa settimana, siamo costretti a chiedere se esistono registrazioni del genere''. Una richiesta in base al Presidential records act del 1978, una legge approvata dopo il Watergate che obbliga a conservare tutte le registrazioni fatte alla Casa Bianca. Richard Nixon fu inchiodato proprio dalle registrazioni che avvenivano nello studio Ovale. Allora fece di tutto per non consegnare al procuratore speciale e al Senato quei nastri, che contenevano i suoi colloqui con il capo staff della Casa Bianca, H. R. Haldeman, mentre discutevano un piano per ostacolare le indagini. Ma poi fu costretto a farlo dalla Corte Suprema. Trump si è rifiutato di parlare dei possibili nastri e il suo portavoce Sean Spicer non ha voluto dire se la Casa Bianca è solita registrare. Il Wp ha voluto ricordare però che il tycoon ha alle spalle "una lunga storia di registrazioni segrete", secondo le testimonianze di suoi ex soci e partner. E mentre il presidente tenta di girare pagina con l'avvio oggi dei colloqui dei primi quattro candidati per sostituire Comey, si riapre il capitolo Russia-gate: il dipartimento di giustizia, rivela il Wsj, ha richiesto i documenti bancari relativi a Paul Manafort, l'ex presidente della campagna elettorale di Trump che aveva controversi rapporti di consulenza con politici e oligarchi russi e ucraini (filorussi).
