Il Regno Unito sarebbe "più povero" e i suoi servizi pubblici "più deboli" senza il contributo dei lavoratori dai Paesi Ue. Lo ha detto la premier britannica Theresa May intervenendo oggi alla Camera dei Comuni. Il primo ministro conservatore ha ribadito che resta per lei una priorità nei negoziati con Bruxelles garantire i diritti dei cittadini comunitari residenti nel Paese.
La dichiarazione di May viene interpretata come un tentativo di frenare le voci di una ribellione fra i suoi deputati conservatori più vicini a posizioni europeiste proprio mentre la proposta di legge per avviare la Brexit sta in dirittura d'arrivo ai Comuni. Allo stesso tempo però la premier ha avvertito con grande determinazione i potenziali 'ribelli' affermando che finirebbero con l'"ostruire" il volere dei britannici, espresso col referendum del 23 giugno, qualora dessero il loro assenso per modificare il provvedimento con gli emendamenti proposti da Labour e lib-dem.
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