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Brexit, ambasciatore Gb: "Negoziato 'win-win'"

'Alla fine Regno Unito e Ue devono essere più forti'

di Benedetta Guerrera

L'uscita della Gran Bretagna dall'Unione europea deve essere una "situazione win-win" dalla quale Londra e Bruxelles devono uscire "più forti. Lo sostiene l'ambasciatore britannico a Roma Jill Morris che in un forum all'ANSA ha fatto il punto su tempi e modi della Brexit spiegando perché il Regno Unito divorzierà dall'Europa in stile 'british'.

Nei negoziati con Bruxelles "la Gran Bretagna vuole naturalmente proteggere e promuovere i suoi interessi, ma non solo quelli", ha assicurato l'ambasciatore. "Alla fine ci deve essere una situazione win-win: dopo la Brexit l'Ue deve essere più forte e la Gran Bretagna deve essere più forte nella sua nuova relazione con l'Europa", ha aggiunto Morris confessando di comprendere lo sgomento provato dai partner europei all'indomani dei risultati del referendum di giugno. "E' come quando un amico fa una cosa che non capisci, ti senti un po' tradito".

No 'hard feelings' da parte di Londra verso Bruxelles però. E chi sostiene che la Gran Bretagna tifi segretamente per l'ascesa dei populismi così da poter negoziare con un'Europa più fragile l'accordo più conveniente possibile è un "complottista". Il governo di Theresa May, ha assicurato Morris, vuole trattare con un'Europa forte e coesa. Quanto ai tempi del negoziato l'ambasciatore è convinta che l'esecutivo vincerà il ricorso alla Corte Suprema per ribaltare il verdetto dell'Alta Corte a favore di un passaggio obbligato al parlamento. Ma anche in caso di sconfitta saranno rispettate le scadenze fissate dalla May che ha intenzione di invocare l'articolo 50 e quindi dare inizio al processo di separazione dall'Ue entro marzo.

Una separazione che, assicura il rappresentante del governo di Sua Maestà, non si baserà su alcun modello esistente (vedi Norvegia) ma sarà in puro stile britannico. "All'interno dell'Ue la Gran Bretagna aveva una relazione specifica, è pertanto logico che anche dopo la Brexit il Regno Unito trovi un modello britannico che possa funzionare bene per noi e per i nostri partner", ha spiegato. Su mercato unico e libera circolazione l'ambasciatore non si sbilancia - "sono questioni molto complesse" - ma assicura che il governo May intende "proteggere i diritti acquisiti dei cittadini europei che lavorano e studiano nel Regno Unito". Anche perché, è l'opinione di Morris, "l'immigrazione storicamente è stata per noi un fenomeno positivo, ha rafforzato la nostra società ed è necessaria per lo sviluppo".

Il problema se mai è la "mancanza di controllo". Tra gli immigrati in Gran Bretagna ci sono anche moltissimi italiani, come confermato oggi dagli ultimi dati Istat. "Le relazioni tra Italia e Regno Unito "sono già fortissime e saranno approfondite in futuro", ha assicurato l'ambasciatore sottolineando che Londra continuerà a collaborare con qualsiasi governo italiano per affrontare le sfide comuni e lavorare sui tanti interessi che condividiamo".

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