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Israele sospende rapporti con Unesco

Israele sospende rapporti con Unesco

Decisione ministro Bennett dopo Risoluzione sul Monte del Tempio. Anp, da Unesco chiaro messaggio a Israele. Unesco: patrimonio Gerusalemme è indivisibile

14 ottobre 2016, 15:14

Redazione ANSA

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Un 'immagine del Monte Tempio, come gli ebrei chiamano la Spianata delle Moschee a Gerusalemme © ANSA/EPA

Un 'immagine del Monte Tempio, come gli ebrei chiamano la Spianata delle Moschee a Gerusalemme © ANSA/EPA
Un 'immagine del Monte Tempio, come gli ebrei chiamano la Spianata delle Moschee a Gerusalemme © ANSA/EPA

Il patrimonio di Gerusalemme "è indivisibile e ognuna delle sue comunità ha diritto all'esplicito riconoscimento della sua storia e del suo legame con la città": lo dice in una nota la direttrice generale dell'Unesco, Irina Bokova. "Negare, nascondere o voler cancellare una o l'altra delle tradizioni ebraica, cristiana o musulmana significa mettere in pericolo l'integrità del sito, contro i motivi che giustificarono la sua iscrizione nella lista del patrimonio mondiale" dell'Unesco. "A Gerusalemme le tradizioni e i patrimoni ebraico, cristiano, musulmano, sono legati come in nessun altro posto al mondo sostenendosi reciprocamente. Queste tradizioni culturali e spirituali si appoggiano su testi e riferimenti, noti a tutti, che sono parte integrante dell'identità e della storia dei popoli", afferma Bokova, ricordando che "nella Torah Gerusalemme è la capitale di Davide, il Re degli ebrei, dove Salomone costruì il Tempio che custodiva l'Arca dell'Alleanza. Nel Vangelo è il luogo della passione della resurrezione di Cristo. Nel Corano è la destinazione del viaggio notturno (Ista) del Profeta Maometto dalla Mecca fino alla Moschea Al Aqsa". "In questo microcosmo della nostra diversità spirituale- continua Bokova nel comunicato diffuso a Parigi - popoli diversi frequentano gli stessi luoghi, spesso con denominazioni diverse. Il riconoscimento, l'uso e il rispetto di queste denominazioni sono essenziali. La Moschea Al Aqsa/ Al-Haram-al-Sharif, sacro santuario dei musulmani, è anche lo Har HaBayit - o Monte del Tempio - il cui Muro Occidentale è il luogo più sacro del giudaismo a pochi passi dal Santo Sepolcro e del Monte degli Ulivi venerati dai cristiani". E ancora: "L'eccezionale valore universale della città, che le è valsa l'iscrizione nel patrimonio Unesco, sta proprio in questa sintesi che rappresenta un appello al dialogo, non al confronto". "La nostra responsabilità collettiva - avverte la numero uno dell'Organismo Onu per Scienza, Educazione e Cultura - consiste nel rafforzare questa coesistenza culturale e religiosa, con la forza degli atti e delle parole. Un'esigenza più forte che mai per placare le divisioni che danneggiano lo spirito multiconfessionale" di Gerusalemme. Responsabilità dell'Unesco è ricordare al mondo che "formiamo una sola umanità e che la tolleranza è l'unica via per vivere in un mondo di diversità", conclude Bokova.

Il ministro israeliano dell'istruzione Naftali Bennett ha deciso di sospendere da subito "tutte le operazioni" con l'Unesco dopo la decisione dell'organismo sul Monte del Tempio, come gli ebrei chiamano la Spianata delle Moschee. Lo scrive il sito di Maariv secondo cui "non ci saranno incontri con i rappresentanti dell'Unesco o la partecipazione a conferenze internazionali", e non avrà luogo "alcuna cooperazione con un'organizzazione professionale che fornisce supporto al terrorismo".

L'organizzazione dell'Onu ha votato ieri una Risoluzione che, a giudizio dello stato ebraico, non riconosce i legami con il Monte del Tempio (come gli ebrei chiamano la Spianata delle Moschee a Gerusalemme) e il Muro del Pianto.

La Risoluzione - presentata dai Palestinesi insieme ad Egitto, Algeria, Marocco, Libano, Oman, Qatar e Sudan - è stata approvata da 24 paesi, respinta da 6 (Usa, Germania, Gran Bretagna, Lituania, Estonia, Olanda). In 26 si sono astenuti (Italia compresa), mentre i rappresentanti di 2 nazioni non erano presenti al momento del voto.

La Risoluzione dell'Unesco sulla Spianata delle Moschee (che gli ebrei chiamano Monte del Tempio) "è un messaggio chiaro per Israele di mettere fine all'occupazione e di riconoscere lo stato palestinese con Gerusalemme est capitale inclusi i luoghi santi cristiani e musulmani"". Lo ha detto Nabil Abu Rudeina, portavoce del presidente dell'Autorità nazionale palestinese (Anp) Abu Mazen (Mahmoud Abbas) dopo il provvedimento adottato ieri dall'Unesco."La comunità internazionale - ha spiegato Rudeina, citato dai media palestinesi - non è d'accordo con le politiche che proteggono l'occupazione e contribuiscono al caos e all'instabilità"

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