"Nel processo di riconciliazione nessuno è escluso, cerchiamo di riunire tutte le identità libiche e le loro correnti. Non sono in disaccordo con Haftar, quello che ci unisce è realizzare la stabilità". Lo ha detto il presidente del Consiglio presidenziale Fayez al Sarraj a France 24. "Non manca qualche disaccordo, ma vogliamo costruire un'istituzione militare unita, posta sotto una direzione e volontà politica". Sarraj ha annunciato che nelle prossime settimane sarà presentato un nuovo governo che, una volta formato, dovrà essere sottoposto al voto di fiducia del Parlamento di Tobruk. Ha quindi ribadito che "non opporrà alcun veto contro nessuna persona nella formazione del nuovo governo. La porta è aperta a tutti" e si è poi augurato che quanto accaduto due settimane fa nella Mezzaluna petrolifera, quando le forze del generale di Tobruk hanno preso il controllo dei porti, non si trasformi in una guerra civile, chiedendo che la protezione delle installazioni dipenda dal governo di concordia nazionale.
Haftar da parte sua ha dichiarato che la Libia dovrebbe essere guidata da un leader con "una esperienza militare di alto livello", ricordando che il suo esercito riconosce solo l'autorità del parlamento libico che ha sede nell'est del Paese che ha respinto il governo di concordia nazionale di Sarraj.