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Burkini: Onu, divieto Francia discrimina

Burkini: Onu, divieto Francia discrimina

Bene consiglio Stato francese che blocca provvedimenti comuni

ROMA, 30 agosto 2016, 12:16

Redazione ANSA

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© ANSA/AP

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L'Alto commissariato Onu per i diritti umani attacca il divieto di alcuni comuni francesi al burkini in spiaggia, perché "discrimina" i musulmani. Per questo accoglie con favore la decisione del Consiglio di Stato di bloccare l'introduzione del divieto. "Questi decreti non rafforzano la sicurezza - dice un comunicato - ma, al contrario, alimentano intolleranza religiosa e discriminazione dei musulmani in Francia, in particolare le donne. La parità di genere non si ottiene regolamentando i vestiti che le donne decidono di portare". Per l'Alto commissariato Onu per i diritti umani, favorendo la polarizzazione tra le comunità, i decreti anti-burkini "hanno solo aggravato le tensioni e potrebbero in realtà nuocere agli sforzi destinati a combattere e prevenire l'estremismo violento". "Le limitazioni alla libertà di ogni persona di manifestare la propria religione o le proprie convinzioni, inclusa la scelta dell'abbigliamento, sono autorizzate solo in circostanze molto limitate, inclusa la protezione della sicurezza pubblica, l'ordine pubblico, la salute pubblica o la morale", prosegue la nota. Inoltre, "i codici che riguardano i vestiti, quali i decreti anti-burkini, colpiscono in modo sproporzionato le donne e le ragazze e ledono la loro autonomia, limitano la propensione ad adottare decisioni indipendenti sui modi di vestirsi e costituiscono una chiara discriminazione nei loro confronti".

Valls, "Marianne seno nudo perché libera", polemiche  - Nuove polemiche sul "burkini" in Francia, dopo una frase del primo ministro Manuel Valls secondo il quale "Marianne, il simbolo della Repubblica, ha il seno nudo perché lei nutre il popolo, non è velata perché è libera. La Repubblica è questo". Parlando ieri a Colomiers, nella regione dell'Alta Garonna (sud), Valls ha ribadito la fedeltà della Francia alla "libertà" delle donne contro il "nuovo totalitarismo islamico" che bisogna "combattere e abbattere" cambiando la "nostra cultura della sicurezza". Le reazioni non si sono fatte attendere. Cecile Duflot, ecologista, ha affermato che Valls "avrebbe fatto meglio a rimanere alle parole scritte del suo discorso perché quando si lancia in digressioni finisce per inciampare". E ha postato su Twitter immagini della Marianne interpretata alcuni anni fa da donne di banlieue. Benoit Hamon, socialista dissidente dal governo e candidato alle primarie interne, accusa Valls di aver "molto contribuito a dividere il paese quest'estate". Per Jean-Luc Melenchon (Front de gauche) "non c'è bisogno di essere nudi per essere Marianne".
    

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