Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Mondo
  1. ANSA.it
  2. Mondo
  3. >>>ANSA/ Usa 2016: altre grane per Trump su scelta capo campagna

>>>ANSA/ Usa 2016: altre grane per Trump su scelta capo campagna

Occhi puntati su Bannon di Breitbart, spuntano frasi antisemite

Occhi puntati su Stephen Bannon, l'ex capo del sito di destra Breitbart scelto da Donald Trump per guidare la sua campagna elettorale per rimpiazzare Paul Manafort sull'orlo dello scandalo per legami con la classe dirigente ucraina. Ma ancora una volta il candidato repubblicano sembra non badare troppo alle 'verifiche di background', cosi' si ritrova con uno stretto collaboratore in passato accusato di violenza domestica e che, a quanto risulta adesso, avrebbe pronunciato anche frasi antisemite.
    Lo ha affermato la ex moglie di Bannon, Marie Louise Piccard, stando ai documenti del 2007 relativi alla causa del loro divorzio. La donna aveva dichiarato che Bannon era contrario a mandare le loro figlie in una esclusiva scuola di Los Angeles in quanto non voleva che andassero a scuola con ebrei. Nel 1996 era stata ancora la stessa moglie ad accusare Bannon di violenza domestica, la denuncia era pero' poi caduta non essendosi la donna presentata in tribunale al momento dell'udienza.
    Fa tutto gioco al fronte opposto, con la rivale democratica Hillary Clinton che continua a puntare il dito contro la 'deriva di destra' che a suo avviso Trump ha preso rendendo 'mainstream' movimenti un tempo ai margini e che adesso esprimono simpatia per il tycoon che aspira alla Casa Bianca. La guerra adesso e' per il 'voto etnico': Hillary Clinton ha ispanoamericani e afroamericani tradizionalmente dalla sua, ma Trump non si da' per vinto e incalza, incurante delle accuse di razzismo. Oggi e' il New York Times a tornare sull'argomento con una inchiesta che scava nel passato di Trump e fa riaffiorare una vicenda con tanto di accuse di discriminazione che guadagno' le prime pagine nel 1968 quando il tycoon stava ancora imparando il mestiere nell'impresa di famiglia guidata dal padre Fred.
    "La mia eredita' affonda le sue radici nell'eredita' di mio padre", ha ripetuto anche di recente il candidato riconoscendo il forte legame personale e nel business con il padre Fred. Ma il New York Times scava nel passato, quando ancora giovanissimo affiancava il padre sui cantieri per imparare il mestiere, e rievoca le accuse di discriminazione nei confronti di potenziali affittuari neri che nel 1968 portarono in prima pagina l'impresa edile di Trump, allora non ancora capofila nel mercato immobiliare di lusso ma tutta votata all'edilizia per la middle class. Pur non essendoci prove di un coinvolgimento di Donald Trump in prima persona, il New York Times sottolinea come la vicenda assuma oggi rilevanza alla luce dell'appello che il candidato repubblicano ha lanciato per conquistare i voti della comunita' afroamericana.
    E come a dimostrare che la tensione e' alle stelle, un nuovo 'caso' e' esploso nel Maine che vede repubblicani e democratici contrapposti, con questi ultimi che chiedono a gran voce le dimissioni del governatore dello Stato Paul LePage esponente del Grand Old Party, accusato di affermazioni razziste. "I nemici al momento sono... le persone di colore e quelle di origine ispanica. E quando sei in guerra, se i nemici vestono in rosso e tu vesti in blu, e allora spari a quelli vestiti in rosso". E' questa la frase pronunciata da LePage e pietra dello scandalo e che ha fatto surriscaldare il clima. (ANSA).
   

        RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA

        Video ANSA



        Modifica consenso Cookie