Arriva all'ANSA dall'ufficio del capo dei servizi segreti libici Moustafa Nouah una smentita delle dichiarazioni al Corriere della Sera di sabato riguardo alla vicenda della liberazione degli operai italiani della Bonatti rapiti in Libia. Parlando in prima persona, Nouah definisce 'prive di fondamento' le dichiarazioni secondo cui avrebbe accusato il governo italiano di aver pagato un riscatto di 13 milioni di euro per la liberazione dei 4 cittadini italiani. 'La liberazione delle suddette persone è avvenuta nel quadro di un'operazione dei servizi segreti - aggiunge - Colgo anzi questa occasione per esprimere l'apprezzamento per la collaborazione continua tra i servizi segreti italiani e i servizi segreti libici a Tripoli, convinto che la continuità di questa collaborazione avrà un impatto positivo per quanto riguarda la lotta al terrorismo in Libia e in Europa in generale, e invitiamo tutti i servizi segreti europei a prendere l'esempio da quelli italiani e di non usare i canali sbagliati che non fanno parte del contesto legittimo e che non faranno altro che aumentare i rischi di terrorismo in Libia e in Europa'. La dichiarazione si conclude con un invito alla stampa 'ad essere precisa nel riportare notizie che riguardano la sicurezza di tutta l'area'.
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