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Gaza: dopo colpi mortaio, nuovo attacco Israele

Gaza: dopo colpi mortaio, nuovo attacco Israele

Nonostante Hamas da Cairo parli di mediazione tra parti

05 maggio 2016, 12:15

Redazione ANSA

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Soldati israeliani vicino alla striscia di Gaza © ANSA/AP

Soldati israeliani vicino alla striscia di Gaza © ANSA/AP
Soldati israeliani vicino alla striscia di Gaza © ANSA/AP

La notte scorsa, dopo un altro lancio di colpi di mortaio da Gaza, Israele ha nuovamente colpito postazioni di Hamas nel nord della Striscia. Lo dice il portavoce militare Peter Lerner spiegando che sono state "raggiunte 4 postazioni del terrore". La tensione non è dunque diminuita nonostante il rappresentante di Hamas Abou Marzouk, citato dai media, abbia sostenuto dal Cairo che era stata raggiunta una mediazione tra le parti grazie all'intervento dell'Egitto. Il portavoce militare a commento dell'attacco della notte scorsa ha ricordato che sin da 3 maggio scorso "Hamas ha ripetutamente sparato e lanciato colpi di mortaio e razzi contro i soldati israeliani impegnati in attività operative di difesa nel'adiacenze della barriera di sicurezza con la Striscia". Hamas, tramite Marzouk, ha ribattuto - prima di dare notizia della mediazione attivata con le parti dall'Egitto - che quanto accaduto ai confini est della Striscia "è un tentativo di Israele di mettere in atto fatti compiuti sul terreno per 150 metri oltre la barriera di confine. Questo è ciò che ha spinto i nostri uomini a ingaggiare questo scontro. Per impedire ai loro bulldozer di continuare nel loro operato".

IL PUNTO 

(di Massimo Lomonaco) La tensione è bruscamente tornata a salire al confine tra Gaza e Israele. Dopo cinque episodi (6 nelle 24 ore) di tiri di mortaio dalla Striscia contro pattuglie israeliane lungo il confine, a cui Israele ha subito replicato, questa sera l'aviazione dello Stato ebraico ha colpito una serie di postazione di Hamas nel sud della Striscia nella zona di Rafah. Non si hanno al momento notizie di vittime. La situazione ha cominciato a peggiorare questa mattina quando, secondo l'esercito israeliano, si sono avuti in un lasso di tempo abbastanza stretto ripetuti colpi di mortaio in direzione dei soldati in diverse località. Soldati - secondo molti fonti - impiegati in operazioni di ricerca di nuovi tunnel diretti verso il territorio dello Stato ebraico. L'ultimo è stato scoperto circa un mese fa.

L'allarme si è così innalzato tanto da spingere le forze armate israeliane a dichiarare zona militare chiusa quella intorno al kibbutz Nahal Oz, proprio a ridosso della Striscia, obiettivo di gran parte del fuoco di ieri.

Al tempo stesso l'esercito ha chiuso al traffico civile - eccetto per chi ci abita - la strada 232 che corre lungo Gaza. Hamas e la Jihad islamica da Gaza hanno messo in guardia dalle possibili ripercussioni di quelle che hanno definito "escalation israeliana". Mushir al-Marsi, un portavoce di Hamas, ha denunciato che "l'escalation israeliana è un fattore nuovo" e ha precisato che "la resistenza palestinese sta tenendo consultazioni per decidere come reagire". Per al Masri, Israele "farebbe bene a non mettere alla prova la pazienza di Hamas".

Dello stesso tenore il commento di un portavoce della Jihad islamica. Fonti locali dalla Striscia hanno fatto sapere che il ministero dell'Istruzione ha ordinato l'evacuazione di due scuole ad est di Sajaya, vicino Gaza City, non lontano da dove sono avvenuti gli episodi di oggi. Le stesse fonti hanno aggiunto che diverse caserme, nel timore di raid israeliani, si sono intanto svuotate. Tuttavia - secondo molti analisti - nessuna delle due parti sembra per ora intenzionata ad aprire un nuovo confronto dopo quello dell'estate del 2014. Quello che appare sicuro - anche in base a informazioni filtrate dall'apparato di difesa israeliano, citato dai media - è che i colpi indirizzati da Hamas e dalla Jihad islamica sono stati diretti verso i soldati impiegati nelle ricerche attualmente in corso sul terreno da parte dell'esercito israeliano nel tentativo di localizzare nuovi tunnel militari. A testimoniare l'importanza che Israele riserva all'individuazione e alla distruzione dei tunnel scavati da Hamas, proprio ieri il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu a sorpresa si e' recato al confine con la Striscia insieme al ministro della difesa Moshè Yaalon e al capo di Stato Maggiore Gadi Eisenkot.

L'obiettivo della visita e' stato quello di fare il punto della situazione di sicurezza nella zona e con particolare attenzione ai tunnel. Foto apparse oggi sui media mostrano il premer, insieme ai quadri militari, all'imbocco probabilmente della galleria sotterranea scoperta lo scorso mese da Israele. Il coordinatore per il processo di pace in Medio Oriente dell'Onu, Nickolay Mladenov, ha invitato le parti alla cautela: "Bisogna esercitare la massima attenzione e assumere tutte le necessarie azioni per prevenire un escalation" della situazione.
   

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