Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Mondo
  1. ANSA.it
  2. Mondo
  3. Siria, Damasco conferma cessate il fuoco di 48 ore a Aleppo

Siria, Damasco conferma cessate il fuoco di 48 ore a Aleppo

Dopo l'accordo tra Usa e Russia

  L'esercito siriano ha confermato un cessate il fuoco di 48 ore ad Aleppo dopo l'accordo tra Usa e Russia. Il cessate il fuoco di 48 ore ad Aleppo inizierà all'1 di notte (la mezzanotte in Italia). Lo ha confermato l'esercito siriano in un messaggio diffuso dalla televisione Ikhbariya.

Il segretario di stato americano John Kerry ha confermato che Usa e Russia hanno concluso un nuovo accordo perche' la cessazione delle ostilita' in Siria sia estesa ad Aleppo, con entrata in vigore dall'1 di notte (la mezzanotte in Italia). "Ci aspettiamo che tutte le parti coinvolte rispettino pienamente la cessazione delle ostilita', cio' significa sia il regime sia l'opposizione", ha detto Kerry in una dichiarazione alla stampa al dipartimento di Stato insieme al capo della diplomazia europea, Federica Mogherini, con cui ha avuto un bilaterale a Washington. "La situazione è critica", ha proseguito Kerry, auspicando che Mosca faccia pressione sul governo di Damasco perché rispetti questi sforzi e non impedisca la fornitura di aiuti umanitari alle popolazioni civili mentre gli Usa faranno la loro parte nei confronti dell'opposizione. Kerry ha ricordato lo stretto coordinamento anche con l'inviato dell'Onu in Siria Staffan de Mistura.

  Aleppo è in fiamme e il Consiglio di sicurezza dell'Onu si riunisce d'urgenza. "Se non ci sarà una tregua ad Aleppo, in Siria, 400 mila rifugiati potrebbero dirigersi verso la Turchia": lo ha detto l'inviato dell'Onu nel Paese mediorientale, Staffan de Mistura. E un accordo sarebbe stato raggiunto con la Russia sull'estensione della tregua ad Aleppo, in Siria. Lo riportano fonti dell'amministrazione Usa.  A richiedere l'incontro del Consiglio di sicurezza sono stati Gran Bretagna e Francia. "Aleppo è in fiamme, e i suoi civili vengono uccisi", ha affermato l'ambasciatore inglese Matthew Rycroft.
   Intanto, tra le tante testimonianze drammatiche, c'è anche quella, a Radio Vaticana, del siriano padre Ibrahim Alsabbagh, responsabile della Comunità cristiano-latina di Aleppo: "Di continuo cadono missili. Sulle case, le scuole, gli ospedali. Si è scatenato l'inferno. Siamo nel terrore giorno e notte. Vediamo gli edifici crollati, tanti morti e feriti, tanta sofferenza. Domenica scorsa, mentre aprivamo il mese mariano con la messa vespertina, c'erano tantissimi bombardamenti. Abbiamo dovuto chiudere la porta principale. La gente alla fine della celebrazione è dovuta uscire dai lati del convento. Lo stesso è successo nell'altra nostra residenza, nel quartiere di Ram, colpita per la quinta volta. Un missile è caduto sul muro della chiesa. Non c'è tregua, solo terrore". "E' capitato che anche all'università tutti gli studenti sono rimasti chiusi nei seminterrati per più di tre ore", continua a raccontare il religioso.

  "E' che non sappiamo fino a quando accadrà questo e il perché. Non si vede una via di uscita. Senza acqua, senza luce, senza lavoro dopo cinque anni di guerra. Ora l'inferno. Noi continuiamo a pregare intensamente ma viviamo imprigionati. Nonostante tutta la mia buona volontà di andare a visitare le famiglie che ancora abitano nelle case danneggiate, non sono potuto uscire. Sono tre giorni che sentiamo tanto dolore e lacrime al telefono".

    RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA

    Video ANSA



    Modifica consenso Cookie