L'inviato speciale dell'Onu sulla Libia, Martin Kobler, ospite del Forum dell'Ansa, parla per la prima volta dal giorno dell'insediamento, avvenuto il 17 novembre scorso. L'Isis "è la minaccia più grave", occorre fare presto "perché il pericolo cresce ogni giorno", ha affermato Kobler. "Per questo motivo sto facendo grande pressione per il raggiungimento dell'accordo" tra le parti, ha aggiunto, sottolineando che "i libici si devono unire per combattere" lo Stato islamico.
L'inviato speciale Onu ha parlato poi del possibile ruolo guida che l'Italia si è detta disponibile ad avere nella stabilizzazione del Paese: l'Italia ha e dovrà avere un "ruolo importante" nel processo di pace in Libia perché è un Paese vicino e per la sua storia. Ma la stabilizzazione della Libia "deve essere lasciata ai libici", ha spiegato.
L'accordo tra le parti libiche deve essere firmato "nei prossimi giorni, non settimane", ha continuato Kobler: "Ogni giorno che passa è un giorno perso", ha aggiunto: "Sono stato in questi giorni a Tripoli e Tobruk, votino sì ad un accordo, che non sarà modificato".