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Filippo Grandi è nuovo capo Unhcr. Gentiloni, "riconoscimento a impegno Italia"

Prende il posto di Guterres

La crisi dell'immigrazione nel mondo diventa a guida italiana. Una lunga carriera all'interno delle Nazioni Unite, 58 anni, milanese, Filippo Grandi sarà il nuovo capo dell'Unchr. L'Assemblea Generale deve dare il suo imprimatur dopo che il Segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon, ne ha raccomandato il nome, scelto all'interno di un ristretto pool che includeva l'ex ministro degli esteri danese, Helle Thorning-Schmidt. Trent'anni di impegno nella cooperazione internazionale, 27 dei quali come funzionario delle Nazioni Unite, Grandi è stato fino all'anno scorso commissario dell'Unrwa, l'agenzia che si occupa di assistere i profughi palestinesi. La sua lunga carriera lo ha portata concentrarsi sui temi dei rifugiati e sulle operazioni umanitarie: il lato umano di tutti i più grandi conflitti degli ultimi tre decenni.

Grandi raccoglierà il testimone dell'ex premier portoghese Antonio Guterres alla guida di Unhcr - uno staff di 10 mila persone al lavoro in 123 Paesi e all'attivo due premi Nobel nel 1954 nel 1981 - in un momento cruciale nei 65 anni di vita dell'agenzia. Ci sono circa 60 milioni di profughi nel mondo che includono 40 milioni di sfollati all'interno dei confini della loro patria e cinque milioni di palestinesi che fanno capo a una altra agenzia, l'Unrwa, UN Relief and Works Agency, di cui l'italiano è stato a capo fino al 2014. E' una crisi che ha uno dei suoi epicentri nel Mediterraneo e che, per quel che riguarda il contrasto ai trafficanti di persone, i cosiddetti scafisti, vede l'Italia al comando della missione europea EuNavFor Med (Sofia).

Negli anni all'Unrwa da vice commissario e poi come numero uno, Grandi ha fatto fronte a crisi importanti come la guerra del 2006 in Libano, la distruzione del campo di Nahr el-Bared nel 2007, il conflitto a Gaza del 2009 e la guerra civile in Siria, dove si trovavano 550 mila profughi palestinesi sotto l'ombrello dell'Unrwa. Tutto è cominciato nel 1984: dopo la laurea alla Statale e il servizio civile con Amnesty International, Filippo Grandi era partito volontario con il Catholic Relief Service, per aiutare i profughi cambogiani nella Thailandia nord orientale: esperienza che segnò l'inizio dell'impegno di una vita. All'Unhcr Grandi ha lavorato dal 1988 al 2004 sia al quartier generale di Ginevra come capo di gabinetto degli alti commissari Lubbers e Ogata che sul campo in Paesi come il Sudan (nel Gedaref), Iraq dopo la prima guerra del Golfo, Afghanistan e nella regione dei Grandi Laghi in Africa Centrale. In Afghanistan è stato capo missione Unhcr per quattro anni, poi nominato rappresentante speciale del segretario generale per la supervisione delle presidenziali del 2004 e il voto parlamentare l'anno successivo. Nell'ottobre 2005 si era trasferito in Medioriente come vice Commissario generale dell'Unrwa, agenzia di cui nel 2010 ha preso il timone. Otto dei precedenti alti commissari per i profughi sono stati europei: i non europei erano la giapponese Sadako Ogata (1990-2000), ed è stata l'unica donna, e l'iraniano Sadruddin Aga Khan, dal 1965 al 1977.

Gentiloni, riconoscimento a impegno Italia - La decisione del Segretario Generale dell'Onu di sottoporre la nomina di Filippo Grandi ad Alto Commissario per i Rifugiati è motivo di grande soddisfazione per la Farnesina e per l'Italia. Lo afferma il ministro degLi esteri Paolo Gentiloni in una nota. Ringraziando Ban Ki-moon per la sua scelta, il ministro aggiunge che essa "rappresenta un riconoscimento delle capacità che Grandi" e dell'impegno che l'Italia ha profuso negli anni a favore della causa dei rifugiati".

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