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Miliband attacca i Tory, il flop-Libia causa crisi migranti

Miliband attacca i Tory, il flop-Libia causa crisi migranti

Politica estera accende campagna: "Cameron ha sbagliato"

LONDRA, 25 aprile 2015, 17:51

Alessandro Carlini

ANSACheck

Ed Miliband © ANSA/EPA

Ed Miliband © ANSA/EPA
Ed Miliband © ANSA/EPA

Il ruolo della Gran Bretagna in Europa e nel mondo entra, di prepotenza, nel dibattito politico per le elezioni del 7 maggio. Il leader laburista Ed Miliband oggi ha attaccato il premier conservatore David Cameron per ''il fallimento'' in Libia, che avrebbe contribuito all'aggravarsi dell'emergenza immigrazione e alle ripetute tragedie del mare, fino alla recente ecatombe di migranti nel Mediterraneo. Il capo dell'opposizione lo ha accusato anche di voler isolare il Paese, ancor di più dopo l'annuncio del colosso bancario Hsbc pronto a spostare la sede da Londra all'estero temendo, tra l'altro, i rischi di un referendum sulla 'Brexit' (uscita del Regno Unito dall'Ue) promesso dai conservatori.

''Cameron - ha affermato il leader laburista - ha sbagliato nel ritenere che la cultura politica e le istituzioni della Libia potessero essere lasciate evolvere spontaneamente e trasformarsi da sole''. L'ultima strage avvenuta nei giorni scorsi nel Mediterraneo - secondo Miliband - ''avrebbe potuto essere prevista e dovuto essere scongiurata''. E a questo fine ''la Gran Bretagna avrebbe potuto giocare un ruolo'' piu' importante in seno ''alla comunità internazionale''. Parole molto forti che i Tory hanno definito ''vergognose, provocatorie e offensive'', interpretandole come una strumentalizzazione delle vittime del naufragio e come un tentativo di attribuire una qualche responsabilità diretta di quei morti a Cameron. Lo stesso premier è intervenuto sullo scontro dopo che un giornalista gli ha fatto una domanda in conferenza stampa. Ha bollato come ''sconsiderate'' le accuse fatte da Miliband e ricordato l'impegno che Londra ha promesso ieri nel vertice straordinario europeo sulla crisi del Mediterraneo. La Gran Bretagna mette a disposizione la nave portaelicotteri Bulwark, tre elicotteri e due pattugliatori per fare operazioni di soccorso e salvataggio, in stretto contatto con Frontex e le autorità italiane. Tuttavia, lo ha ribadito anche oggi Cameron, non è prevista l'accoglienza di rifugiati nel Regno Unito. Il premier infatti deve mostrare il suo lato umanitario ma allo stesso tempo frenare le possibili critiche ad una 'apertura' dei confini che arriverebbero dall'elettorato conservatore più a destra, spesso tentato dal votare per l'Ukip di Nigel Farage, molto più drastico in materia di immigrazione. L'attacco del Labour però non riguarda solo gli interventi umanitari ma anche direttamente il rapporto della Gran Bretagna con l'Europa. Miliband ha colto la palla al balzo parlando del rischio di isolazionismo - se i Tory vinceranno le elezioni - approfittando dell'annuncio di Hsbc che pensa di spostare la sua sede all'estero valutando fra i rischi quello di una Brexit.

Secondo il leader laburista, il ''centro di gravità'' dei conservatori ''si sta muovendo verso l'uscita dall'Unione europea''. Il premier ha cercato oggi di spostare invece l'attenzione della campagna elettorale altrove, promettendo di permettere esclusivamente ai deputati inglesi di votare leggi e provvedimenti che riguardino l'Inghilterra, come risposta alla concessione di nuovi poteri alla Scozia in base al principio di devolution (decentralizzazione). Cameron ha sottolineato che presto il parlamento di Edimburgo potrà scegliere in modo autonomo i livelli di imposta sul reddito per i suoi cittadini ma i deputati scozzesi eletti a Westminster potranno continuare a votare sulle materie fiscali che riguardano gli inglesi. ''Questo è semplicemente ingiusto'', ha detto il leader conservatore.

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