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Vescovo, Boko Haram può conquistare nordest

Ieri l'attacco a Maiduguri, centinaia di morti

"Boko Haram ha cercato di entrare a Maiduguri due volte lo scorso weekend: la prima volta venerdì 23 e la seconda ieri, domenica 25 gennaio". Lo precisa all'agenzia Fides mons. Oliver Dashe Doeme, vescovo di Maiduguri, la capitale dello Stato di Borno, nel nord della Nigeria, che i combattenti di Boko Haram hanno cercato di conquistare dopo essersi impossessati di altre città del nord-est del Paese.

"I guerriglieri di Bolo Haram sono stati respinti dai militari e dalla milizia civile che difende la città. I combattimenti sono stati molto intensi. Boko Haram ha perso diversi uomini ma anche tra le file dell'esercito ci sarebbero state diverse perdite. Al momento a Maiduguri sembra essere tornata la calma", spiega mons. Doeme. "Ci troviamo in un momento molto pericoloso e difficile", continua il vescovo. "Rischiamo di vedere Boko Haram conquistare l'intero nord-est prima della fine delle elezioni, a meno che non intervengano truppe straniere", afferma mons. Doeme, facendo riferimento alle elezioni presidenziali che si terranno a metà febbraio. "La situazione è molto complessa e le prime vittime sono i civili innocenti", conclude il vescovo di Maiduguri che lascia intendere l'esistenza di alcuni "sabotatori" e complici all'interno dell'esercito nigeriano, che favoriscono l'avanzata di Boko Haram per motivi politici. 

Sempre ieri, il segretario di stato americano John Kerry è arrivato in Nigeria per una visita lampo in vista delle elezioni presidenziali del prossimo 14 febbraio. Kerry ha già incontrato il presidente Goodluck Jonathan, che si è ricandidato, e avrà un colloquio con il suo principale rivale, l'ex dittatore militare Muhammadu Buhari. Obiettivo della visita, secondo quanto riferito dal portavoce del dipartimento di stato Marie Harf, esprimere l'auspicio che le presidenziali si svolgano in modo pacifico e credibile. 

Intanto, arrivano notizie di sanguinosi attacchi, compiuti anche nello Stato nigeriano di Adamawa, sempre nel nord-est, al confine con il Camerun. Sopravvissuti hanno riferito che i fanatici sono arrivati all'alba e hanno incendiato e raso al suolo interi villaggi, "sgozzando come agnelli" donne e bambini. Altri sono stati portati via con la forza. Le località più colpite nell'Adamawa sono Michika e alcuni villaggi tra cui Garta, Mbororo, Shadu, Liddle, Kamala e Ghumci

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