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Mayssa, la donna che guida la resistenza curda

Mayssa, la donna che guida la resistenza curda

"Colta, intelligente e pragmatica", combatte l'Isis a Kobane

ROMA, 13 ottobre 2014, 10:53

Redazione ANSA

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Combattente curdo © ANSA/EPA

Combattente curdo © ANSA/EPA
Combattente curdo © ANSA/EPA

La descrivono come una donna colta, intelligente e pragmatica: è Mayssa Abdo, la combattente curda che guida la resistenza a Kobane, la città siriana assediata dai jihadisti dell'Isis, al fianco di Mahmud Barkhodan. Quaranta anni, la guerriera è conosciuta con il nome di battaglia di Narine Afrine ed è al "comando delle milizie di autodifesa curde Ypg", ha raccontato Rami Abdel Rahmane, direttore dell'Osservatorio siriano per i diritti umani, all'agenzia France Presse. Il ruolo di Mayssa è fondamentale per i miliziani, come testimonia Mustefa Ebdi, un militante curdo, che loda "le sue capacità nel comprendere i problemi dei combattenti". La presenza di donne all'interno delle forze curde non è un fenomeno recente. Gli stessi ribelli del Pkk - che scelsero la via della lotta armata in Turchia nel 1984 per creare uno Stato curdo indipendente prima di avviare i negoziati con Ankara due anni fa - avevano al loro interno una forte presenza femminile.
    Intorno agli anni Novanta queste donne ebbero una grande rilevanza mondiale soprattutto per le azioni che portarono avanti sacrificando la propria vita. Operazioni suicide testimoniate anche recentemente come sottolinea l'Afp ricordando il caso del 5 ottobre scorso, quando la curda Dilar Gencxemis, identificata dal suo movimento con il nome di battaglia di Arin Mirkan, si fece saltare in aria provocando la morte di "decine" di jihadisti alle porte di Kobane. Mirkan è così passata alla storia come la prima donna kamikaze di cui si ha notizia dall'inizio della guerra civile in Siria nel marzo del 2011. L'Ypg è la principale milizia curdo-siriana e il braccio armato del Partito dell'Unione democratica (Pyd), la più importante formazione politica dei curdi in questo Paese. Di formazione laica socialista, questo movimento è riuscito a creare nelle zone curde dall'inizio del conflitto un sistema di autodifesa grazie alla presenza di consigli locali. E le donne vantano una forte rappresentanza all'interno di questi consigli, con circa il 40% di presenza. In queste settimane la loro lotta è concentrata nella difesa di Kobane contro i miliziani dello Stato islamico, che stanno mettendo a ferro e fuoco la città al confine con la Turchia.
   

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