Sono stati 12 i raid aerei condotti mercoledì sera dalla coalizione Usa-arabi contro l'Isis nell'est della Siria. Lo ha precisato il portavoce del Pentagono, ammiraglio John Kirby. "L'operazione e' durata venti minuti, i raid sono stati lanciati soprattutto da Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti", ha precisato Kirby nel comunicare che gli attacchi aerei di questa ondata si sono conclusi. "Nel mirino erano 12 siti petroliferi dai quali i jihadisti ricavano 2 milioni di dollari al giorno", ha detto il portavoce Usa.
Almeno 13.000 soldati iracheni si stanno raggruppando nella base Speicher in vista di una massiccia offensiva per la liberazione della provincia di Salah al Din, e della sua capitale Tikrit. Lo riferisce l'agenzia egiziana Mena citando fonti irachene. Nella base ci sono "decine" di consiglieri militari americani, si aggiunge.
"Ci sono stati dei bombardamenti in mattinata in Iraq", ha detto giovedì il portavoce del governo francese Stéphane Le Foll, dopo una riunione del Consiglio dei ministri, seguita da un Consiglio di Difesa. Mercoledì, da New York, il presidente Francois Hollande aveva affermato la "determinazione" della Francia nel proseguire la lotta contro lo Stato Islamico in Iraq e gli attacchi aerei.
Aerei da combattimento francesi stanno sorvolando l'Iraq in vista di un possibile nuovo raid contro l'Isis. Lo ha detto il ministro della Difesa, Jean-Yves Le Drian alla radio Rtl, precisando che se i Rafale non dovessero bombardare oggi (giovedì) "individueranno gli obiettivi che verranno colpiti domani". La Francia partecipa da una settimana all'azione Usa contro i jihadisti in Iraq, ma ufficialmente ha compiuto sinora un solo raid venerdì scorso.
La Francia continuerà i raid in Iraq fin quando il Paese ritroverà "l'integrità", ha ribadito Le Drian, all'indomani del "vile assassinio programmato" dell'ostaggio francese in Algeria, Hervé Gourdel. "Siamo in Iraq su richiesta delle autorità irachene - ha detto -, l'obiettivo è riconquistare il loro territorio, fare in modo che l'Iraq ritrovi la sua integrità. Bisogna andare avanti. Con forza e determinazione, senza pause, per giungere al risultato". Quanto a un eventuale intervento anche in Siria, Le Drian ha detto che si tratta di "un'opportunità che non si presenta oggi che abbiamo un compito già importante in Iraq. Ma - ha concluso - è una questione che ci poniamo".
"Vogliono terrorizzarci - ha detto il ministro degli esteri francese Fabius - quindi la reazione che bisogna avere è esattamente il contrario". Bisogna, ha aggiunto, "fare di tutto per trovarli e punirli". "E' un'infamia - ha detto il ministro - perché per chi ha fatto questo, per questi del gruppo Daesh, la vita non ha assolutamente alcun valore".