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Isis: 'Dabiq', magazine che annuncia l'Apocalisse

Isis: 'Dabiq', magazine che annuncia l'Apocalisse

Usciti tre numeri, strumento per reclutare giovani in Occidente

NEW YORK, 17 settembre 2014, 17:05

Redazione ANSA

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"L'Apocalisse sta arrivando". La propaganda si conferma parte centrale della strategia dell'Isis, che ha lanciato un nuovo magazine dal titolo 'Dabiq'. Pubblicato in diverse lingue europee, e' uno degli strumenti attraverso cui gli uomini del 'califfo' al-Baghdadi cercano di radicalizzare e reclutare giovani ovunque nel mondo, soprattutto in Occidente.
    'Dabiq' - si legge sul Washington Post - spiega come sia giunto il momento dell'apocalisse dopo secoli di guerra santa e descrive la guerra dell'Isis in Iraq e Siria come la continuazione di una battaglia di civilizzazione. Il sogno - si scrive - e' quello dell'Armageddon.
    "Invaderemo la Penisola arabica e Allah ci consentira' di conquistarla. Sara' poi l'ora di invadere la Persia e Allah vi permettera' di farlo. Infine sara' l'ora di invadere Roma (dove col termine Roma viene indicato l'intero Occidente, ndr) e Allah vi permettera' di farlo", si legge sul secondo numero del magazine jihadista intitolato 'The Flood', l'inondazione.
    Perche' l'obiettivo dei militanti dello stato islamico e' proprio quello di travolgere tutto come una grande onda.
    Gli occidentali vengono definiti 'Romans' o 'crusaders', crociati. E il presidente americano Barack Obama viene indicato come il leader del male, insieme ad altri personaggi come il senatore John McCain, ex candidato presidenziale per i repubblicani. E a proposito delle vittime musulmane dell'Isis si parla di "danni collaterali", sottolineando come le stragi degli americani quando lanciano un missile siano definite proprio "danni collaterali".
    Finora sono noti tre numeri della rivista, in tutto un centinaio di pagine corredate da foto e immagini che sembrano - osservano gli analisti che ne studiano i contenuti - spesso tratte dalle copertine di famosi videogiochi, con personaggi immaginari e lo sfondo avvolto dalle fiamme. Anche il nome del magazine, 'Dabiq', e' altamente simbolico, perche' il Dabiq e' quella regione che nel 1516 fu teatro della battaglia finale in cui gli Ottomani sconfissero i Mamelucchi, consolidando quello che e' l'ultimo califfato che si ricordi nella storia. Quello a cui si ispira lo stato islamico del 'califfo' al Baghdadi.
   
   

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