L'Onu, Israele e l'Autorità Nazionale palestinese hanno raggiunto un accordo per consentire l'inizio di lavori di ricostruzione nella Striscia di Gaza dopo l'ultimo sanguinoso conflitto dell'estate: lo ha annunciato l'inviato delle Nazioni Unite in Medio Oriente, Robert Serry, nel corso di una riunione del Consiglio di Sicurezza.
Serry ha detto ai membri del Consiglio di Sicurezza che le Nazioni Unite hanno mediato l'accordo "per consentire i lavori nella Striscia, coinvolgendo il settore privato a Gaza e con un ruolo guida dell'Autorità Palestinese nello sforzo di ricostruzione". Tale operazione verrà portata avanti con il monitoraggio dell'Onu, "per fornire garanzie di sicurezza che i materiali necessari non vengano utilizzati per scopi diversi da quello esclusivamente civile". L'Anp ha stimato il costo dei lavori di ricostruzione in 7,8 miliardi di dollari, due volte e mezzo il prodotto interno lordo di Gaza.
Non ci sono segni che ''il lancio di razzi su Israele riprenda alla fine del mese, con o senza rinnovo della tregua al Cairo''. Lo ha detto il ministro della difesa di Israele Moshé Yaalon secondo cui si sta lavorando ''per stabilizzare la realtà sul campo aumentando la zona di pesca (a Gaza) a sei miglia e permettendo il transito di attraverso il valico di Kerem Shalom di un maggiore numero di camion, da una media di 250 al giorno a quella di 380''.