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Terremoto nel Sud-Est della Cina, i morti sono oltre 400

Il primo ministro Li Keqiang ha raggiunto la zona del terremoto, a Zhaotong, Yunnan

E' salito a 410 il bilancio delle vittime del disastroso terremoto che domenica ha scosso la Cina Sud Occidentale. Il bilancio continua a crescere, dal momento che i soccorritori riescono a raggiungere tutte le aree della provincia dello Yunnan scosse dal terremoto di magnitudo 6.5, che ha lasciato anche 2.373 feriti, alcuni dei quali in gravissime condizioni e 12 persone ancora disperse. Anche un militare impegnato nei soccorsi è morto. Sono 230.000 i residenti che sono stati evacuati mentre il terremoto, uno dei più disastrosi da decine di anni, ha interessato un'area di oltre un milione di persone, chi più chi meno colpita dal sisma.

Il primo ministro cinese Li Keqiang ha raggiunto la zona del terremoto, arrivando a Zhaotong, Yunnan, dove sta coordinando gli interventi, chiedendo un impegno porta a porta per i soccorsi.

Decine di migliaia le case distrutte completamente e centinaia di migliaia quelle danneggiate. Sul posto, circa 20.000 tra vigili del fuoco, agenti di polizia ed esercito che prestano soccorso. Un uomo è stato recuperato vivo dopo venti ore sotto le macerie. Si combatte contro il tempo, perché l'area è ancora interessata da temporali e c'è il pericolo di frane ed esondazioni, soprattutto a causa dell'ingrossamento di alcuni fiumi e laghi, bloccati da detriti. Circa 33.000 tende, 10.000 coperte, 60.000 sacchi a pelo, 10.000 letti e molti altri attrezzi di primo soccorso sono stati portati nell'area. I soccorritori sono riusciti a ripristinare l'elettricità a circa il 70% delle aree.

Secondo i sismografi, il terremoto, con epicentro a Longtoushan nella zona di Zhaotong, è stato di magnitudo 6.5 ed è avvenuto alle 16.30 di domenica ad una profondità di 12 km, risultando essere il più disastroso che ha colpito la zona negli ultimi 100 anni. Fino ad ora, il governo centrale di Pechino ha stanziato 600 milioni di yuan, oltre 72 milioni di euro, per i soccorsi e le vittime. Sul posto oltre 4000 tra militari e paramilitari, ma anche elicotteri e aerei dell'esercito cinese. In arrivo altri 11.000 tra poliziotti e vigili del fuoco, 7000 tra soldati e altri corpi. A complicare le operazioni di soccorso, le pessime condizioni meteorologiche.

Nell'area piove e c'è il costante pericolo di frane. Inoltre, il fiume Niulan cresce a livelli molto alti, 1,1 metri all'ora, e si temono inondazioni, per cui alcuni soccorritori sono impegnati in operazioni di confinamento delle acque. Sono anche cominciate le donazioni da parte di società e privati, con le grandi aziende Wanda, Tencent e Alibaba fra le prime a donare. Sul posto manca tutto, dal cibo all'acqua, dalle tende ai medicinali, e si teme la diffusione di epidemie. Gli aerei stanno paracadutando beni di prima necessità in zone difficili da raggiungere per i camion dei soccorritori, a causa del crollo delle strade.

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