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Corte Suprema India riconosce 3/o genere

Trans devono avere stessi diritti degli altri cittadini

La Corte Suprema indiana ha riconosciuto oggi per la prima volta i transessuali come "terzo genere" e stabilito che devono avere gli stessi diritti degli altri cittadini. Lo riferiscono le tv indiane. La massima istituzione giudiziaria ha chiesto al governo di fare gli aggiustamenti necessari per garantire pari diritti, in particolare nell'assegnazione di quote riservate nei posti di lavoro e nelle scuole.   

La decisione è di portata storica perché mette fine alla discriminazione e alla segregazione della comunità dei transessuali indiani, di cui fanno parte anche i cosiddetti "eunuchi" o 'hijra', molti dei quali sono castrati alla nascita. La Corte Suprema ha chiesto al governo di riservare lo stesso trattamento di cui godono le 'caste basse' nel complesso sistema di politiche affermative e di prevedere dei 'posti preferenziali' ('reservation') sul lavoro e nella scuola. Avranno anche diritto alle cure mediche. La comunità, che rappresenta circa 3 milioni di persone, era già stata riconosciuta dalla Commissione Elettorale indiana, che organizza le legislative che termineranno il 12 maggio, quando ha accettato una terza opzione, oltre a maschio o femmina, nella casella del genere sessuale sui documenti di identità rilasciati agli elettori.

La comunità dei transessuali indiani ha accolto con soddisfazione la sentenza ma è convinta che ci vorrà ancora tempo per essere accettati dalla società. "Questo verdetto è giusto perché ci riconosce come terzo genere - ha detto Shaila Jaan, un transessuale intervistato dall'agenzia di stampa Ians - ma temo che ci sarà sempre discriminazione. Le cose possono migliorare solo se la gente cambierà la sua mentalità verso di noi. C'è bisogno di sensibilizzare l'opinione pubblica e di una modifica del sistema scolastico". Una sezione del massimo organo giudiziario, composta dai giudici K.S. Radhakrishnan e A.K. Sikri, ha stabilito che i transessuali devono avere gli stessi diritti garantiti dalla Costituzione agli altri cittadini e che devono essere considerati come 'classi socialmente ed economicamente arretrate'. "E' meraviglioso sapere che avremo pari opportunità e possibilità di lavorare - dice un altro transessuale Chandni - ma il problema sarà di come le persone mi trattano, se continueranno a prendermi in giro o mi accetteranno". I giudici hanno accolto una causa collettiva presentata nel 2012 da alcuni attivisti in cui si chiedeva di assicurare e proteggere i diritti dei transessuali e di includere una terza categoria (oltre quella di maschio o femmina) nei documenti legali, come passaporto, certificato elettorale, patente e carta di razionamento alimentare. Si chiedeva inoltre l'ammissione al sistema scolastico e alla sanità pubblica. La sentenza ridà speranza alla battaglia della comunità Lgbt (lesbiche, gay, bisessuali e transessuali) diretta a ottenere la depenalizzazione del reato di omosessualità reintrodotto dalla stessa Corte Suprema lo scorso dicembre. Tuttavia nella seduta di oggi i giudici hanno chiarito che la loro decisione si applica solo ai transessuali, noti come eunuchi o 'hijra', e non ad altre sezioni della società come gli omosessuali o bisessuali.

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