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Mosca, rischio guerra civile con invio forze Kiev

Ministero Esteri, "minaccia a diritti e libertà a pacifici cittadini ucraina"

Mosca ha espresso "preoccupazione" per la notizia dell'invio di forze di polizia ucraine nell'Ucraina sud-orientale contro le proteste di attivisti filorussi e ha chiesto di "fermare immediatamente qualsiasi preparazione militare, che potrebbe scatenare una guerra civile". "Quelli che stanno organizzando e che prendono parte a questa provocazione stanno assumendosi la responsabilità di creare minacce ai diritti, alle libertà e alla vita di pacifici cittadini dell'Ucraina, come pure alla stabilità dello Stato ucraino", si legge sulla pagina Facebook del ministero degli Esteri russo.

La risposta di Mosca segue l'annuncio di Kiev dell'invio di forze speciali di polizia nell'Ucraina sud-orientale, dove attivisti filorussi hanno occupato alcuni edifici pubblici. Il ministro dell'Interno Arsen Avakov ha reso noto cosi' l'inizio di una 'operazione anti terrorismo' a Kharkiv, dove il centro della città è bloccato.

I filorussi dell'Ucraina orientale, intanto, hanno proclamato la nascita della Repubblica sovrana di Donetsk.  I responsabili del blitz hanno annunciato per l'11 maggio anche un referendum per la possibile annessione alla Russia della regione industriale. La Crimea ha promesso "sostegno" ai "fratelli di Donetsk".

Centinaia di insorti filorussi di alcune città russofone dell'Ucraina orientale continuano ad occupare gli edifici pubblici conquistati ieri e a prenderne altri.  A Lugansk i dimostranti hanno occupato parte della sede dei servizi segreti e hanno issato la bandiera russa all'esterno dell'edificio. Negli scontri sono rimaste ferite 8 persone.

Si registra anche una presa di posizione di Mosca, diretta al governo di Kiev: senza una riforma costituzionale che trasformi l'Ucraina in uno Stato federale "è difficile puntare alla stabilità a lungo termine del Paese", scrive il ministero degli Esteri russo. Secondo la Russia, con il federalismo l'Ucraina potrebbe "garantire gli interessi di tutte le regioni del Paese", ma anche mantenere il suo status di Paese neutrale e dare il giusto spazio alla lingua russa, largamente diffusa nel Paese, soprattutto nelle regioni orientali e meridionali. "Se proseguirà - scrive il ministero degli Esteri russo - l'atteggiamento irresponsabile per le sorti del Paese e per le sorti del proprio popolo da parte delle forze politiche che si autodefiniscono governo ucraino, allora l'Ucraina continuerà a imbattersi inevitabilmente in nuove difficoltà e in nuove crisi".

E l'Occidente minaccia nuove sanzioni alla Russia:  Gli Stati Uniti sono preoccupati sugli sviluppi in Ucraina e chiedono al presidente russo, Vladimir Putin di cessare tutti gli sforzi per destabilizzare il Paese, ha detto il portavoce della Casa Bianca, Jay Carney. "Se dovesse arrivare il giorno" in cui questo sarà necessario "saremmo pronti a passare alle sanzioni economiche", ha detto il portavoce del governo tedesco Steffen Seibert, sostenendo che "purtroppo non si sono ancora visti i progressi auspicati". 

 A Kharkiv, diverse decine di persone hanno fatto irruzione ieri nella sede del governo regionale e hanno issato bandiere russe alle finestre, ma oggi sono state sgomberate, secondo quanto afferma Kiev. Ed è polemica sull'atteggiamento delle forze dell'ordine, che ieri non avrebbero opposto molta resistenza e si sarebbero rifiutate di usare la forza abbandonando l'edificio dopo il blitz degli insorti.

    Una manifestazione a favore della Russia si è svolta anche a Odessa, importante città portuale e russofona dell'Ucraina meridionale. "Putin e Ianukovich hanno ordinato e pagato l'ultima ondata di disordine separatista nell'est del Paese", ha tuonato ieri in tarda serata il ministro dell'Interno di Kiev, Arsen Avakov.

Intanto le autorità ucraine hanno annunciato l'apertura di un'inchiesta sull'uccisione di un giornalista militante nel partito nazionalista 'Svoboda', Vasil Serghiyenko.

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