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Obama dal Papa, tra sorrisi e strette di mano

Con Bergoglio colloquio privato di 50 minuti

Cinquanta minuti di colloquio privato in Vaticano, quello tra Obama e Francesco, dove il cerimoniale e' stato 'spezzato' piu' volte da sorrisi spontanei dei due e si e' concluso con una calorosa stretta di mano.

E' stato il primo incontro tra il presidente americano e il pontefice. "Sua Santità è probabilmente l'unica persona che deve subire più protocollo di me", ha detto Obama. E il Papa si è messo a ridere. L'udienza privata si è svolta in inglese e in spagnolo con la presenza quindi di due interpreti.

"Pregate per me e la mia famiglia. Sono con me in questo cammino", ha detto il presidente Usa Barack Obama a papa Francesco. Congedandosi dal Papa e ricordando che nella sua precedente visita in Vaticano era stato accompagnato dalla moglie e dalle figlie, dopo aver chiesto a papa Bergoglio di pregare per loro, il presidente Obama ha aggiunto: "Loro devono sopportarmi".

Le prime parole tra i due - "Come sta"? ("How are you?"). Sono state le prime parole che Obama ha rivolto a papa Francesco. "E' meraviglioso incontrarla. Grazie tante per avermi ricevuto. E' un grande onore, sono un suo grande ammiratore", ha proseguito il presidente. Francesco lo ha accolto dicendogli in inglese: 'Benvenuto, signor Presidente'.

Lo scambio dei doni - Il Papa ha donato a Obama una copia della Evangelii Gaudium, documento che rappresenta una sorta del manifesto del pontificato. "Lei sa che probabilmente leggerò questo libro nella stanza ovale, quando sarò veramente frustrato e sono sicuro che mi darà forza e mi calmerà". Papa Francesco ha donato a Obama un medaglione con un angelo (solidarietà e pace). Il presidente americano ha invece donato al pontefice una scatola di cuoio contenente dei semi dell'orto della Casa Bianca. Una parte - ha detto Obama a Francesco - sono per voi. Un'altra sarà donata come opera di carità in onore di sua Santità. "Se avete l'opportunità di venire alla Casa Bianca, potete visitare il giardino", ha detto Obama e il papa ha risposto in spagnolo: 'Come no?'.

Obama appena arrivato è stato accolto da monsignor Georg Gaenswein che gli ha stretto la mano. In Vaticano anche John Kerry. "E' un piacere incontrarla, sono un suo grande ammiratore, anche come cattolico", ha detto il segretario di Stato nello stringere la mano al Papa, quando questi ha presentato il suo seguito.

Qualche protesta prima dell'arrivo in Vaticano - L'arrivo di Obama in Vaticano è stato preceduto da qualche contestazione in Via della Conciliazione. Un italiano è stato fermato dalla polizia durante un sit-in non autorizzato in favore della liberazione dell'attivista statunitense Leonard Peltier, in carcere dal 1977 con la condanna a due ergastoli per l'omicidio di due agenti dell'Fbi, nonostante dubbi sulla sua colpevolezza. Sempre nei dintorni di via della Conciliazione ha sfilato un altro mini corteo ambientalista che chiedeva al presidente Obama di schierarsi contro la costruzione dell'oleodotto di Keystone tra il Canada e Miami.

Il Papa ci sfida sui poveri, suo pensiero prezioso - "Il Papa ci sfida. Ci implora di ricordarci dei poveri. Ci invita a fermarci a riflettere sulla dignità dell'uomo. Arrivo a Roma per ascoltarlo: il suo pensiero è prezioso per capire come possiamo vincere la sfida contro la povertà estrema e per limitare le sperequazioni". Così Obama in un'intervista al Corriere della Sera. Obama ha promesso un forte impegno americano per l'Expo di Milano. 

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