Nel deserto dei controlli, c'è chi corre ai ripari. Il laboratorio di tossicologia dell’ospedale Sant’Anna di San Fermo della Battaglia, in provincia di Como, utilizza sistemi capaci di rilevare oltre 200 nuove sostanze in circa 35 minuti. Il metodo, introdotto da poco e ampliato negli ultimi mesi, è stato utilizzato già per duecento persone su richiesta dei due Pronto Soccorso.
Il laboratorio è riuscito ad individuare le nuove sostanze psicotrope anche quando presenti in basse concentrazioni. Ad esempio i fentanili sintetici, che sono da 200 a 1000 volte più potenti della morfina e quindi vengono assunti in quantità minime.
Dati che potrebbero confluire nel Sistema di Allerta Precoce (Snap) del dipartimento per le politiche antidroga e dell’Istituto superiore di sanità, un progetto che dovrebbe creare maggiore sinergia e coordinamento tra gli ospedali, i centri di ricerca e le forze di polizia, ma che risulta ancora troppo lento.
“In ogni caso – spiega Luca Ferlin , biologo del laboratorio analisi dell’istituto – abbiamo sviluppato un sistema di aggiornamento su tutte quelle molecole che lo 'Snap' segnala poi ai centri di riferimento”. E non mancano i primi dati rilevanti sulla ketamina sintetica, molecola derivata da un anestetico: secondo uno screening anonimo effettuato su 450 persone, un assuntore di droghe su sedici ha preso ketamina. “Il vantaggio? Chi le assume – dice Ferlin - lo fa per ottenere gli stessi effetti di uno stupefacente ma con la certezza che in caso di controllo la passerà liscia”.
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