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Un futuro a sorpresa: i giovani

Un futuro a sorpresa: i giovani

17 novembre 2018, 17:30

Redazione ANSA

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Nel corso del Sinodo sui giovani di ottobre in Vaticano sono state consegnate a Papa Francesco oltre 1.500 cartoline di giovani francesi che avevano partecipato a un incontro pre-sinodale a Lourdes, il santuario mariano sui Pirenei. "Sono stati diversi i mini-sinodi che si sono svolti qui, nella città mariana di Francia. Da qui sono nate tante proposte da consegnare ai vescovi in vista dell'incontro con i vescovi a Roma", riferisce padre André Cabes, rettore del santuario di Lourdes. "Aumentano i giovani pellegrini, di anno in anno sono sempre di più". Il santuario sui Pirenei da qualche anno sta infatti cambiando pelle: "I pellegrinaggi delle grandi organizzazioni sono in calo, aumenta invece la gente che viene da sola o in piccoli gruppi. Ma sorprendente è l'aumento dei giovani, cattolici ma anche non credenti, che vengono qui, ai piedi della Grotta in cerca di una risposta alle loro domande".

"Ma la vera sorpresa di Lourdes - continua padre Cabes - è che i giovani hanno bisogno di esercitare la loro generosità. Tutti, nessuno escluso, abbiamo le nostre debolezze, i nostri handicap. Avere premura per i malati ci incoraggia". E' per questo che nei mesi scorsi, proprio in vista del Sinodo dei giovani voluto da Papa Francesco, sono stati oltre 10mila i ragazzi, calcolando solo i pellegrinaggi francesi, che si sono ritrovati a Lourdes per confrontarsi sull'evento, ma allo stesso tempo per assistere i malati. "Questa estate sono arrivati in tanti, mi ha colpito in particolare un gruppo che arrivava dalla periferia di Parigi, così contenti - ricorda il Rettore - di mostrare anche i simboli della fede, il rosario, la croce, di fare confusione per far sentire la loro gioia di credere" in un Paese in cui invece la religione è spesso ritenuta un fatto privato. Parlando di giovani e Chiesa, padre Cabes non si sottrae alle domande sulla piaga della pedofilia. Riferisce che nel santuario non ci sono mai stati casi ma che comunque si presta sempre più attenzione. Padre Cabes però crede che si possa superare questa situazione: "Qui a Lourdes sotto il fango Bernadette trovò l'acqua pura e io ritengo che potrà essere cosi anche per la Chiesa".

Anche dall’Italia partono verso Lourdes tanti giovani: scout, volontari ma nel 2018 si sono mescolati ai pellegrini anche 250 ragazzi per l'alternanza scuola-lavoro. "Da quest'anno abbiamo dato il via a questa esperienza che si aggiunge a quella, già consolidata, del coinvolgimento dei giovani nel servizio civile presso la nostra organizzazione", spiega il presidente nazionale dell'Unitalsi, Antonio Diella. I 250 studenti hanno svolto un servizio presso le sezioni territoriali dell'associazione italiana che da oltre un secolo sostiene disabili, ammalati, anziani soli e famiglie in difficoltà. L'esperienza si è conclusa per tutti con un pellegrinaggio a Lourdes.

Anche i giovani del servizio civile trascorrono un periodo a Lourdes, nel loro caso un intero anno, proprio per assistere le persone non autosufficienti. Tutti, prima del servizio, affrontano un periodo di formazione, con i medici per il primo soccorso e con gli psicologi per affrontare meglio il compito di accoglienza. Tra loro c'è Fabiana Macaluso, 21 anni, laureata in Scienza dell'educazione. "Non avevo mai provato un'esperienza del genere, completamente diversa dalla vita che facciamo tutti i giorni. Certo, stare accanto ai disabili e ammalati richiede pazienza, coraggio. Io, dopo nove mesi qui a Lourdes, ho ancora paura di sbagliare. Si dà tanto ma si riceve anche tanto", è la sua testimonianza. Giorgio Dragoni invece ha 20 anni, è di Teramo, e ha scelto il servizio civile non appena terminato le superiori. "Facciamo soprattutto accoglienza. Le difficoltà ci sono ma io sono contento, affronto le giornate con serenità. Che è poi quello che noi giovani cerchiamo di trasmettere a chi viene qui ed è meno fortunato".

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