Gli assistenti dei malati che si recano al santuario mariano di Lourdes, in Francia, si chiamano da sempre 'barellieri' ma a chiedere la grazia della guarigione, o semplicemente a fare una esperienza di fede sui Pirenei francesi, c'è sempre meno gente 'barellata', ovvero incapace di muoversi senza aiuto di altri.
Si affacciano infatti nuove patologie, prima su tutti la depressione. Quasi tutti i malati hanno più di una malattia e uno su due è cardiopatico. Sono alcuni dei dati di una ricerca dell'Unitalsi che ha analizzato i dati pervenuti dai pellegrinaggi, nell'ultimo anno i malati che si sono recati nel santuario francese erano per il 54% affetti da malattie cardiovascolari, il 33% da malattie neurologiche, un altro 33% da malattie del tessuto connettivo e il 27% è affetto da malattie psichiatriche. "Il dato riguardante i disagi psichici è quello più nuovo, che deve fare riflettere, che richiama ancora di più il valore dell'accoglienza", spiega Federico Baiocco, responsabile nazionale dei medici che fanno volontariato nell'Unitalsi. La depressione colpisce anche le fasce giovanili: se nel complesso dei malati trasportati a Lourdes dalla organizzazione italiana solo l'8% ha meno di 34 anni, nel caso delle sole malattie legate alla psiche la percentuale degli under-34 sale al 12%. Quello del disagio psichico dei giovani è un tema che è all'attenzione non solo dei sanitari ma da qualche anno anche del volontariato cattolico.
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