Non è una fabbrica, non è un'azienda di import-export e nemmeno un atelier. Anzi, è molto lontana da qualunque modello di business, dato che il luogo dove nascono le bomboniere 'etiche' è una casa protetta. E i suoi operai sono 'gente di strada' che qui ritrova il sorriso e si sente utile.
Siamo nella periferia nord di Milano, di più: siamo in uno dei quartieri simbolo di disagio, tristemente noto per lo spaccio di droga e gli omicidi dal 1978: Quarto Oggiaro. Qui, non distante da dove la criminalità organizzata ha regolato - nell'ottobre 2013 - i suo conti con tre omicidi, c'è un esempio virtuoso di politiche sociali, di solidarietà cittadina, di umanità. E' il centro diurno gestito dall'associazione Cena dell'Amicizia in via Val di Bondo (www.cenadellamicizia.it), una palazzina messa a disposizione dal Comune dove trovano sviluppo progetti di inclusione sociale, di recupero per ex detenuti, per tossicodipendenti in cura di disintossicazione, per donne senza casa. Qui si incrociano una variopinta gamma di attività formative, associative, ludiche, e anche di lavori. Come il laboratorio dove una ventina di uomini e donne, giovani o attempati, creano con le loro mani piccoli prodotti in carta, ceramica, legno, corda, tessuto: dai cestini ai vasi, dalle tovaglie ai rivestimenti e, tra gli altri, anche bomboniere e partecipazioni.
"Ci siamo legati al circuito dei matrimoni solidali - racconta all'ANSA Angela, una delle coordinatrici - e così ci siamo trovati a fare gadget, bomboniere, per degli sposi. Un lavoro che è anche di responsabilità, mica si può rischiare di rovinare un giorno come quello delle nozze". E alla cena dell'Amicizia, negli ultimi due anni le 'commesse' sono diventate da episodiche a regolari: "Non facciamo solo bomboniere - dice il mastro artigiano che aiuta i ragazzi a imparare le tecniche, imparando quindi un'arte e utilizzando la manualità per far uscire la mente da brutti vizi - ma anche partecipazioni, dalla carta fatta a mano, alla busta, perfino anche solo il confezionamento di decine di inviti, o la consegna". Tanto che adesso hanno anche uno spazio espositivo in via Bezzecca 4, a Milano, dove si pososno vedere i prodotti realizzati.
Ma il punto non è solo cosa possono fare questi ragazzi, il punto è il come. Perché chi ha avuto modo di fare il volontario in un'associazione, sa bene quanto sacrificio costi lavorare a chi ha i crampi allo stomaco. Farsi venire in mente il giusto abbinamento di colori dopo aver dormito poco e male, creare col sorriso quando dentro c'è solo tristezza. Imparare une tecnica magari per ottenere il peremsso di fumarsi una mezza sigaretta. Questo è il vero valore aggiunto di chi opta per dei servizi matrimoniali fatti da queste realtà: non solo sostenere un progetto, ma condividere la propria felicità, causandone un pizzico anche agli altri.
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