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Italicum: Smuraglia, aperture Renzi solo spot elettorali

Presidente Anpi: 'E' poco credibile che sia disposto a modificarla'

Dario Franceschini propone un accordo sulla modifica della legge elettorale per "portare il Pd unito e compatto al referendum" ma la minoranza dem non si fida e sull'appello del ministro dei beni culturali cade il gelo. Non si fida l'Anpi che, con il suo presidente, Carlo Smuraglia, giudica la generica apertura del premier come "uno spot elettorale", una "dichiarazione propagandistica per ottenere voti dalla minoranza Pd o da altri". Soprattutto, prevede la voce dell'associazione dei partigiani, se c'è una "norma su cui Renzi ha posto la fiducia, è poco credibile che sia disposto a modificarla".

Anche Sergio Cofferati liquida l'apertura come un Bluff: è solo un tentativo "di ricompattare il Pd che si è sbriciolato, come era naturale" attacca. Ma è nel merito della proposta, il passaggio dal premio alla lista a quello di coalizione, su cui invece la minoranza dem fa spallucce. "Mi permetto di notare che questa linea non solo non produrrebbe l'unità del Pd ma ne sancirebbe una ulteriore rottura" avverte Gianni Cuperlo mentre Franceschini, intervistato da La Repubblica, guarda già alla prossima direzione dem come finestra per tentare l'intesa. "Ci sono ancora tutte le condizioni" dice il Ministro.

Per Franceschini il premio alla coalizione avrebbe il duplice scopo di evitare al centrodestra di allinearsi su Salvini e di aprire spazi a sinistra. "Nel nostro campo le forze che hanno governato bene in questi anni potrebbero presentarsi, pur distinte, in un'unica coalizione". Non una nuove Unione, ma "una sinistra di governo che non se la sente di entrare nel Pd". Il ministro esclude poi un ritorno alle preferenze e al proporzionale ma sul ballottaggio, assicura, "si può discutere". "Se si vuole davvero cambiare l'Italicum sarà soprattutto necessario abolire il doping del ballottaggio che pretende di trasformare in modo artificioso una minoranza di voti in maggioranza di seggi" rilancia Miguel Gotor convinto che serva "riannodare i fili della rappresentanza con collegi medio-piccoli", con "la scelta dei deputati da parte degli elettori e un premio di maggioranza ragionevole che si costruisca dal basso, collegio per collegio e non distribuito a livello nazionale come ora".

La proposta di Franceschini riceve invece il sostegno di Giorgio Napolitano: "Avere governi di coalizione e una politica di alleanze, non è una bestemmia" dice confermando anche di essere a conoscenza di chiusure dirimenti sul ballottaggio. "Matteo Renzi ha cambiato idea sul premio alla coalizione e sull'eliminazione dei capilista bloccati dall'Italicum? E' un'ottima notizia, subito in Aula e vediamo chi ci sta" scrive su Twitter Francesco Boccia . In molti plaudono comunque alle intenzioni del Ministro. La sua "è una lettura responsabile e matura della fase politica in corso. È l'atteggiamento che dovrebbero avere tutti" afferma il deputato della minoranza Dario Ginefra. Per l'Italicum, conclude quindi l'esponente di Sinistra dem Giorgio Merlo, "diventa francamente incomprensibile non procedere alla modifica". E "se non lo si fa sapremo di chi è la responsabilità politica nel non volere l'unità del partito".

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