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Al Qaida in Burkina Faso, morto il bambino italiano

E' il figlio del titolare italiano del ristorante 'Cappuccino'

Aveva solo 9 anni Michel Santomenna. Venerdì sera si trovava con la mamma nel bar-ristorante di suo padre Gaetano, il 'Cappuccino', a Ouagadougou. E probabilmente si sentiva al sicuro, protetto dai suoi affetti in un luogo più che familiare e circondato da clienti affezionati. Ma quella sera la sua giovane vita ha incontrato la cieca furia dei jihadisti che l'hanno spazzata via. Misha, come lo chiamavano tutti, è tra le 29 vittime, l'unico italiano, dell'attacco di Al Qaida contro il Cappuccino e l'hotel Splendid del 15 gennaio nella capitale del Burkina Faso. Con lui hanno perso la vita la mamma Victoria Yankovska, la zia Yana e la nonna, tutte e tre di nazionalità ucraina. Tutta l'Italia si è stretta attorno al padre Gaetano Santomenna, da anni residente a Ouagadougou e titolare di un 'impero' di panetterie e pasticcerie, che quella sera in un attimo ha perso l'intera famiglia. "La mano violenta dei terroristi non si ferma nemmeno di fronte a un bambino di nove anni", ha detto il presidente Sergio Mattarella. "Da padre, prima ancora che da premier, non ci sono parole per dire il dolore e il cordoglio di tutta l'Italia per questa morte, quella di una giovane vita recisa dall'odio", ha dichiarato Matteo Renzi. Uccidere un bambino "è un crimine orrendo", ha twittato a sua volta il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni. Santomenna viene ora assistito dall'Unità di Crisi, dal console onorario a Ouagadougou e dall'Ambasciatore d'Italia ad Abidjan, Alfonso Di Riso, che si è recato sul posto, ha assicurato la Farnesina nel confermare la notizia della morte del piccolo italiano dopo ore di crescente angoscia che amici e familiari, dall'Italia, dal Burkina Faso e dall'Ucraina continuavano a esprimere sui social network. Anche il governo di Kiev ha annunciato la perdita nell'attentato di suoi 4 connazionali. Il procuratore di Ouagadougou, Maïza Sérémé, ha intanto riferito che 22 delle 29 vittime sono state identificate, anche se c'è ancora confusione sulle diverse nazionalità. Al momento si contano tra i morti almeno 7 cittadini del Burkina Faso, due francesi uccisi insieme a un collega portoghese, due svizzeri, un americano, un olandese e un libico. Il premier canadese Justin Trudeau ha annunciato la morte di 6 suoi connazionali nell'hotel preso di mira, mentre le autorità burkinabé ne citano solo quattro. Il Paese africano ha decretato da oggi tre giorni di lutto nazionale. E c'è ancora incertezza su quanti terroristi siano rimasti uccisi nel blitz delle forze di sicurezza locali, affiancate dai militari francesi, arrivati in aiuto dal vicino Mali dove sono impegnati nell'operazione Barkhane. La missione, distribuita in diversi Paesi del Sahel, è servita da pretesto ad Al Qaida nel Maghreb islamico e al gruppo Morabitoun di Mokhtar Belmokhtar per compiere la strage e rivendicare la propria "vendetta contro la Francia". "A questo stadio dell'inchiesta, non possiamo sapere il numero esatto dei jihadisti" in azione, ha detto il ministro dell'Interno Simon Compaoré, precisando che sono stati trovati i corpi di "tre giovani" e che gli assalitori erano tutti uomini. Ieri il presidente Roch Christian Kaboré aveva parlato di un quarto jihadista ucciso in un altro albergo, l'Yibi. L'inchiesta, ha assicurato il ministro, prosegue.

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