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Fondi Pdl: rinviato a giudizio Maurizio Gasparri

Accusato di peculato per l'appropriazione di 600 mila euro

 Il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri è stato rinviato a giudizio dal gup di Roma per peculato. L'accusa riguarda l'appropriazione di 600 mila euro destinati all'allora gruppo Pdl che Gasparri avrebbe utilizzato per una polizza vita a lui intestata. 

Il parlamentare ha poi restituito in due tranche i soldi. Il processo è stato fissato dal Gip, Cinzia Parasporo, per il prossimo primo ottobre davanti alla X sezione penale. L'indagine, coordinata dal procuratore aggiunto Nello Rossi, è stata condotta dal pm Alberto Pioletti. Nel capo di imputazione si legge che Gasparri, in qualità di presidente del gruppo parlamentare Pdl, avendo "la disponibilità di somme di denaro provenienti dal bilancio del Senato a titolo di contributo al funzionamento dell'ufficio di presidenza del suddetto gruppo parlamentare, si appropriava di 600 mila euro utilizzandoli per l'acquisto di una polizza intestata a lui personalmente, avente quale durata la sua intera vita e i cui beneficiari, in caso di morte dell'assicurato, erano i suoi eredi legittimi".

"Siamo sorpresi perchè con i documenti e le memorie prodotte pensavamo si fosse chiarito questo equivoco". Così l'avvocato Giuseppe Valentino, difensore di Maurizio Gasparri, commenta la decisione del gip che ha mandato a processo il suo assistito per peculato. "Questa storia - continua il penalista - nasce da un azzardata dichiarazione della banca che avrebbe dovuto interloquire al suo interno in modo più puntuale e sentire i funzionari che avevano proposto un investimento per cogliere a pieno l'insussistenza di qualunque tipo di illiceità".

"Apprendo con sorpresa e amarezza - dice Gasparri - che è stato disposto il mio rinvio a giudizio. Ritenevo che l'evidenza dei fatti imponesse una decisione diversa. Così non è stato. Il dibattimento pubblico consentirà una conoscenza puntuale della vicenda e si comprenderà che non ho mai sottoscritto una polizza vita e che mi sono limitato a tutelare il gruppo parlamentare in previsione di una serie di contenziosi ai quali stava andando incontro. Mi difenderò ribadendo le cose che ho detto finora perché questa è la verità, ed è una verità che non ammette alcuna interpretazione critica, così come è stato fatto da chi ha ritenuto di individuare nei miei comportamenti profili contestabili. Sono assolutamente sereno perché forte della verità dei fatti".

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