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Padoan, ripresa ancora fragile. Irpef, sconti fino a 714 euro

Calcolo Istat: sconto dell'Irpef scende invece a 451 euro per le famiglie più ricche. Dal 2008 perso un mln di posti. Da Bankitalia dubbi sulle coperture del Def. Renzi: 'E' proprio la volta buona. Non taglio assegni familiari'

''La ripresa è arrivata ma è ancora fragile, va supportata attraverso il pagamento dei debiti della Pubblica amministrazione e sgravi fiscali''. Così il ministro Pier Carlo Padoan introducendo l'audizione alla Camera dei Deputati sul Def.

Istat,sconto Irpef 714euro a famiglie più povere - Il guadagno medio annuo dello sconto Irpef previsto dal Governo sarà di 714 euro per le famiglie più povere (primo quintile). Lo calcola l'Istat: lo sconto scende via via fino a 451 euro per le famiglie più ricche. Cioè si passa dal 3,4% del reddito allo 0,7%. Le misure del Def, secondo le stime dell'istituto di statistica, produrranno un effetto positivo sul Pil dello 0,2% e sul fisco per 11,3 miliardi all'anno. Al netto degli interventi di copertura delle maggiori spese e minori entrate previste dal Def, l'effetto positivo della crescita potrebbe essere ridotto a circa 0,1%.

Dal 2008 perso quasi 1 milione di occupati - ''Dal 2008 al 2013 - osserva l'Istat in audizione in Parlamento sul Def - la perdita è stata di quasi 1 milione di occupati (-984.000 pari al 4,2%)''.L'istituto di statistica spiega che le differenze territoriali si sono amplificate col Mezzogiorno che rispetto al 2008 ha registrato un calo del 9% contro il 2,4% del Nord. L'Istat evidenzia anche ''un moderato miglioramento dei ritmi di attività economica''. In particolare - dice in audizione in Parlamento - ''nel primo trimestre 2014 il Pil è previsto in leggera accelerazione rispetto al quarto trimestre 2013 (+0,2%)''. E la moderata ripresa dovrebbe continuare con ritmi ''pressochè analoghi''.

Beneficio Irap a 620mila imprese, 2 su 3 - ''L'elevata presenza di imprese con base imponibile negativa o nulla a fini Irap restringe la platea degli interessati al provvedimento'' cioè al taglio del 10% dell'Irap previsto dal Governo dice ancora l'Istat spiegando che si tratta quindi di 620mila imprese vale a dire il 72,2% (circa due su tre) delle società considerate.

Con l'istituto di statistica le commissioni Bilancio di Camera e Senato hanno ripreso le audizioni sul Documento di economia e finanza che si chiuderanno in serata con il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan. Nel primo ciclo di audizioni si è registrato lo scontro con le banche per l'aumento della tassazione sulla rivalutazione delle quote di Bankitalia e l'intervento del commissario alla spending review Carlo Cottarelli che ha assicurato tagli "meno lineari possibili" e che la riorganizzazione dello Stato arriverà con la legge di stabilità.

Corte Conti, sfida crescita senza prove appello -
 Bisogna ''dare attuazione concreta ad interventi in grado di riattivare la crescita con rapidità ed efficacia rappresenta una necessità immediata per offrire risposte al Paese. Ed è una sfida che rischia di essere senza prove di appello''. Lo dice la Corte dei Conti in audizione in parlamento. Il Paese ha all'orizzonte "una strada impervia e ancora lunga da percorrere".  Con il Def, agiungono i magistrati contabili, ''siamo di fronte ad una strategia che sposta l'attenzione, è bene ribadirlo, da misure correttive di breve periodo all'urgenza e alla ineludibilità di scelte coraggiose e riforme profonde, in grado di incidere sui fattori che ostacolano la crescita''. La gestione di politica economica ''mira ad un significativo miglioramento del prodotto potenziale, ossia a quella componente della crescita che non dipende dal ciclo economico. Nella consapevolezza che solo così sarà possibile riconciliare gli obiettivi della crescita con quelli della stabilità della finanza pubblica''. Per la Corte dei Conti la revisione della spesa e il ridisegno delle strutture organizzative ''non devono essere solo ispirati da esigenze di copertura finanziaria; essi devono basarsi su una chiara strategia di governo della spesa, in cui il ridisegno sia frutto di una nitida visione circa il profilo che si intende assegnare al sistema pubblico dei prossimi decenni''.

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