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Scambio di embrioni, la Procura di Roma avvia un'indagine

Dopo l'esposto della coppia. Al momento non ci sono indagati e ipotesi di reato

La Procura di Roma ha aperto un fascicolo di indagine in relazione alla vicenda dello scambio di embrioni all'ospedale Sandro Pertini. Il procedimento, al momento senza ipotesi di reato e indagati, è stato affidato dal procuratore aggiunto Leonardo Frisani al sostituto Claudia Alberti alla luce della denuncia presentata da una delle coppie sottoposte al trattamento di fecondazione assistita il 4 dicembre scorso. La donna è l'unica a non essere rimasta incinta.

Nella denuncia l'avvocato Pietro Nicotera fa riferimento a possibili violazioni della legge 40 del 2004 che, pero', prevede solo sanzioni di tipo amministrativo e non penali. Al momento gli inquirenti analizzeranno l'esposto giunto a piazzale Clodio ma non si esclude che possano acquisire la documentazione medica delle quattro donne, sottoposte al transfert degli embrioni.

Gallo: ipotesi di reato "sostituzione neonato" - "E' evidente che nel caso del Pertini qualcosa non ha funzionato a norma di legge". Lo afferma Filomena Gallo, Segretario dell'Associazione Luca Coscioni dicendosi convinta che sara' la coppia biologicamente genitoriale ad avere ragione perché "i fatti accaduti non sono riconducibili ad una eterologa con consenso della coppia che ha firmato per accesso a tecniche omologhe ma a sua insaputa è stata applicata un'altra tecnica. Quindi le tutele della legge 40 per chi accede in violazione del divieto di eterologa alla tecnica non sono applicabili". "L'azione che la coppia a cui appartengono gli embrioni dovrà esercitare - prosegue il segretario - è prevista dal nuovo articolo 240 c.c., il quale richiama il primo comma dell'art.239 cc. A mio avviso, l'ipotesi che ricorre è proprio quella del predetto primo comma, vale a dire "sostituzione di neonato", anche se, in questo caso si tratta di una sostituzione di embrione". "Secondo l'art.248 questa azione può essere esercitata da qualsiasi interessato e, quindi, anche dai genitori biologici", conclude la Gallo.

Lorenzin, la regione Lazio si metta in regola presto - "Ho chiesto al governato Zingaretti che il Lazio si metta in regola nel modo più veloce possibile. Sono passati 10 anni da quando è stato firmato il decreto" per la messa in regola dei centri di procreazione medicalmente assistita. Lo ha dichiarato il ministro della Salute Beatrice Lorenzin a margine dell'incontro con i pazienti di Malattie Rare che si è svolto questa mattina presso l'Auditorium del Policlinico Umberto I di Roma. "E' necessario - ha aggiunto - ci sia una procedura non ordinaria ma straordinaria di controlli dei requisiti dei centri perché le donne che stanno facendo questo percorso devono essere in sicurezza". Dal ministro poi arriva una rassicurazione. "Ci tengo a rassicurare tutti, in Italia vengono effettuati ogni giorno centinaia e centinaia di interventi di inseminazione con procedure molto sicure" e "quando succedono queste cose è perché qualcuno non ha rispettato le procedure di controllo e tracciabilità".

Zingaretti, bene la Asl a chiudere il centro - Ha agito "benissimo la Asl a chiudere il centro in via preventiva e accertare scientificamente quello che è successo". E' il commento del presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, in merito alla vicenda del presunto scambio di embrioni avvenuto presso l'ospedale Pertini di Roma. "Dalle notizie che abbiamo - ha sottolineato a margine dell'incontro con le associazioni dei pazienti affetti da malattie rare in corso al Policlinico Umberto I di Roma - il fatto che sia un caso isolato è sicuro", "ora vedremo se è confermato e se c'è stato un errore, chi lo ha commesso ne dovrà rispondere". Poiché si tratta di "affetti, amore, bambini, mamme e famiglie, quello che andrà fatto ora è attendere l'esito delle analisi. Poi chi ha sbagliato se ne assumerà la responsabilità", ha aggiunto. Secondo Zingaretti quello che "dobbiamo offrire ora ai pazienti" "è la certezza assoluta di centri in cui si può affrontare serenamente questo problema. E su questo - ha specificato - siamo sulla strada giusta".

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