Grazie alle modifiche legislative
che rivitalizzano i Pir, Mediolanum conta di raccogliere coi
Piani di investimento individuale "700 milioni nel 2020",
escludendo il mese di gennaio. Si tratta di una cifra non
lontana dagli 800 milioni raggiunti nel 2017, prima
dell'intervento del precedente governo che aveva tolto appeal
all'investimento, nell'ambito di una raccolta complessiva del
mercato dei Pir prevista quest'anno fra 3,5 e 4 miliardi di
euro. A fare il punto è Massimo Doris, amministratore delegato
di Mediolanum, in occasione di un incontro organizzato per
presentare lo spot firmato da Armando Testa che punta ad
ampliare i clienti del gruppo bancario con un'offerta del 2%
annuo sulle nuove somme vincolate a sei mesi e un conto corrente
a canone zero per il primo anno.
Sui Pir, in particolare, Doris spiega che "La legge è
cambiata, stiamo facendo le modifiche necessarie ai fondi per
rispettare la nuova normativa ed entro la fine di gennaio saremo
pronti a offrire ai nostri clienti i piani individuali di
risparmio. Al di là del vantaggio fiscale è un investimento che
paga perché abbiamo tante eccellenze fra le imprese italiane".
Interpellato sulla rischiosità dell'Aim, alla luce del caso
Bio-on, Doris ha sottolineato che "la normativa obbliga a
investire in titoli di piccoli aziende, non solo sull'Aim".
Truffe come Bio-on "sono accadute anche nei mercati principali,
basti pensare a Enron o a Parmalat. Un po' di attenzione
sull'Aim sarà messa, ma non buttiamo via il bambino con l'acqua
sporca".
L'a.d ha sottolineato che con Mediolanum "siamo i primi
investiti nell'Aim e i terzi nello Star. Crediamo nel nostro
paese e abbiamo creduto da subito nei Pir per portare liquidità
alle aziende italiane".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA