Il nostro Paese, grazie al Pnrr, ha
l'occasione di "lavorare rapidamente per colmare un 'gap'
importante rispetto alla media europea: gli immobili con oltre
60 anni di vita sono in Italia il 40% contro una media Ue del
32%", e gli 'asset' a potenziale rischio sismico superano il 70%
nel nostro Paese rispetto al 30% dell'Ue, con "una importante
carenza di aree verdi disponibili per ogni cittadino, che da noi
pesa per circa il 15%, contro una media Ue che si attesta tra il
20% e il 30%". Sono cifre emerse dalla decima edizione del Coima
Real Estate Forum. Colmando tali divari, è stato evidenziato
dall'amministratore delegato di Coima Manfredi Catelli, "si
arriverebbe a rigenerare non meno di 100 milioni di metri
quadrati, con investimenti per 200 miliardi in 10 anni". Tali
conseguenze, dunque, "sarebbero in grado di attivare benefici
molteplici in molti e differenti ambiti: sull'ambiente, con la
riduzione del 15% di emissioni di CO2 in Italia, in termini di
occupazione, con la creazione di posti di lavoro per 200-300.000
unità annue, e sull'economia, con la riduzione delle differenze
territoriali, un incremento sui dati di turismo e di un
importante indotto, trasversale a vari settori", recita una
nota.
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