Una cooperazione, da attuarsi in
varie modalità, fra pubblico e privato per aumentare la scarsa
copertura assicurativa degli immobili contro le calamità
naturali come terremoti e alluvioni, molto frequenti in Italia.
E' quanto si legge in uno studio dell'Ivass pubblicato sul sito
dell'istituto di vigilanza delle assicurazioni secondo cui,
oltretutto, una serie di misure in tal senso non avrebbe vincoli
dalle autorità europee che hanno già espresso la possibilità di
norme nazionali.
Nello studio l'Ivass ricorda come "un'estensione della
protezione assicurativa delle abitazioni italiane contro i
rischi naturali diminuirebbe i problemi del bilancio dello
stato, continuamente esposto al rischio di spese non previste
per interventi ex-post di soccorso alle popolazioni colpite da
calamità". Attualmente le coperture contro le catastrofi
naturali sul patrimonio abitativo italiano riguardano solo 836
mila abitazioni, pari al 2,4% del totale, con una diffusione
scarsamente correlata al rischio". La quota di abitazioni
protette è più elevata nel Nord ovest rispetto a quella del Nord
est e del Centro ed è molto più bassa nel Sud e isole.
Per questo l'Ivass propone, sulla base delle esperienze di
altri paesi, di una cooperazione in cui si affida al pubblico la
gestione emergenziale e gli interventi sulle infrastrutture e al
secondo il finanziamento dei ripristini dell'edilizia
privata.
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