"In particolare, tra il 2010 ed il
2015 il tax gap è passato da 2,3 a 1,3 miliardi di euro, mentre
la propensione al gap è scesa dal 25,3% al 15,3%", spiega
Spaziani Testa. "In pochi anni, ci dice il Mef, - prosegue - si
è quasi dimezzata sia l'entità delle somme sottratte al fisco
sia la propensione all'inadempimento, recuperandosi circa un
miliardo di euro. Inoltre, i numeri certificano che, negli
ultimi anni, questo è l'unico comparto nel quale la tax
compliance - vale a dire l'adempimento spontaneo agli obblighi
tributari da parte dei contribuenti - è cresciuta. Ed è, in dati
assoluti, nettamente più elevata rispetto agli altri tributi
considerati: quasi tripla rispetto all'Irpef sui redditi di
impresa e di lavoro autonomo, ma superiore anche a Ires e Iva".
"Di qui a fine anno sarà messa a punto, fra Governo e
Parlamento, la manovra economica per il 2018. È dunque il
momento più propizio per ragionare di un intervento che
Confedilizia ha proposto al Parlamento e al Governo già da
qualche tempo: l'introduzione di una tassazione sostitutiva
anche per gli affitti non abitativi, a partire da quelli dei
locali commerciali", chiede Spaziani Testa, ricordando che
questo è "un comparto nel quale la redditività - a causa del
cumulo fra imposizione reddituale Irpef e carico patrimoniale
con Imu e Tasi - è ormai inesistente e che vede gran parte dei
proprietari determinati a liberarsi dei loro immobili, dando
luogo a quell'epidemia di negozi vuoti che sta facendo morire le
nostre città".
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