(di Paolo Verdura)
(ANSA) - MILANO, 13 SET - La ripresa del mercato immobiliare
c'è, ma si vede ancora poco. Dal lontano 2008 l'indice dei
prezzi medi delle grandi città ha continuato a scendere, ma
l'intensità del tonfo, che nel 2012 ha raggiunto il picco del
-10,5%, si è ridotta quasi a zero nel primo semestre di
quest'anno (-0,4%). La speranza, secondo il Centro Studi di
Tecnocasa, è che il 2017 possa chiudersi in pareggio e con il
2018 l'indice possa addirittura tornare positivo. E' andata
meglio sul fronte delle transazioni, che nel 2008 erano
all'apice (845mila unità) e sono progressivamente scese fino a
meno della metà (409mila) nel 2013, per poi risalire piano a
464mila nel 2015 e balzare a 525mila l'anno seguente. Per il
2017 Tecnocasa prevede di chiudere a 550/570mila, in linea con
il rallentamento registrato nel secondo trimestre dall'Agenzia
delle Entrate (+3,8%), attraverso cui passano tutti i contratti
di compravendita.
Quanto ai prezzi, tra i grandi centri urbani soffre Genova
(-3%), Milano (+1%) si è mossa in controtendenza e Roma ha perso
lo 0,7%. A crescere sono state anche le quotazioni degli
immobili di Bologna (+1,1%), Napoli (+0,7%) e Verona (+0,5%),
quasi invariata invece Firenze (-0,2%), mentre è scesa Bari
(-1,3%). Rispetto al 2008 i prezzi delle abitazioni sono scese
mediamente del 29,4% nelle grandi città, del 42,6% nelle
periferie e del 43,7% nei capoluoghi di provincia, ma ci sono
esempi virtuosi come Milano, dove il calo è limitato al 5,7%.
Diversa la dinamica se si considerano i prezzi del 1998, quando
c'era ancora la lira. In questo caso il valore degli immobili
abitativi è salito del 33,5%, a Milano di oltre il 55% e a Roma
di oltre il 57%. La tipologia più richiesta è il trilocale
(40,1%), seguito dal quattro locali (24,7%), tranne che a
Milano, dove prevalgono le richieste di bilocali (55,8%).(ANSA).