Il mercato delle case in legno è
una realtà florida e in controtendenza rispetto alla contrazione
di quello tradizionale. "Un comparto in crescita, con oltre
3.400 nuove abitazioni realizzate in legno nel corso del 2015,
pari al 7% sul totale dei permessi di costruire, e 696 milioni
di euro di controvalore, che potrebbe fruttare, se sviluppato,
migliaia di posti di lavoro", almeno secondo l'analisi
commissionata da Assolegno e diffusa oggi da Federlegnoarredo
che ha presentato, a Milano, il "2/o Rapporto Case ed edifici in
legno". Si tratta della fotografia dettagliata del settore in
Italia.
"Questo in un Paese in cui il 33% del territorio è a bosco -
sottolinea Emanuele Orsini, presidente di Federlegnoarredo -
riserva cresciuta del 5% negli ultimi 12 anni, mentre il nostro
mercato importa l'80% della materia prima dall'estero".
Per quanto riguarda la distribuzione territoriale delle
abitazioni, la Lombardia è al primo posto con il 20% delle
costruzioni realizzate, seguita da Veneto (18%) e Emilia Romagna
(15%). "Che si tratti di un edificio adibito a uso privato o di
una struttura pubblica, il legno riesce a garantire tempistiche
e risultati che lo pongono al di sopra di tutti gli altri
materiali per costruzione - afferma Orsini - per prestazioni
eccezionali in termini di risparmio energetico, sostenibilità,
sicurezza antisismica e competitività economica. Senza contare
che si tratta di un metodo costruttivo adatto ai propositi di
stop o contenimento al consumo di suolo della maggior parte
degli enti locali: si tratta però di fare crescere le città in
altezza, di sopraelevare, e per questo il legno è
perfetto".
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