"Chiediamo lavoro, diritti e
tutele, responsabilità al Governo e alle nostre controparti
perché l'edilizia riparta e torni ad essere motore per questo
Paese". Lo dice il segretario generale FeneaulUil, Vito
Panzarella, a Bologna per manifestare con migliaia di edili
provenienti dalle regioni del nord nel giorno della
mobilitazione unitaria nazionale organizzata da Feneal, Filca e
Fillea. Manifestazioni anche a Roma, Bari, Cagliari e Palermo
per chiedere risposte su rilancio del settore, pensioni edili,
salute e sicurezza sul lavoro, rinnovo del contratto.
"Serve una politica industriale per il settore con risorse
vere ed immediate che punti alla messa in sicurezza del
territorio e alla riqualificazione urbana - sottolinea
Panzarella - In questo senso Casa Italia ci è sembrato da subito
un progetto significativo, ma cosa si aspetta ad aprire i
cantieri? L'Italia ha bisogno di rimettersi in piedi dopo una
decennale crisi che ha portato via al settore più di 800mila
posti di lavoro e dopo le grandi devastazioni del terremoto che
hanno messo in ginocchio interi paesi".
"Ma oggi - aggiunge - siamo di nuovo in piazza soprattutto
perché i lavoratori edili non ne possono più di aspettare per
andare in pensione. L'accordo tra sindacati e governo, pur
avendo vari meriti, non ha risolto la questione di chi ancora a
70 anni si trova a dover lavorare su un'impalcatura rischiando
la propria vita e mettendo in pericolo anche quella degli altri.
Sono oltre 23mila gli edili con oltre 60anni ancora sulle
impalcature e l'attuale normativa sembra non tenere conto della
discontinuità tipica del settore, che non consentirà a
moltissimi di accedere neanche alla pensione agevolata se i
limiti posti dalla normativa resteranno tali e non verranno
modificati come noi chiediamo. La nostra è una richiesta
legittima anche per far fronte ad un'altra emergenza nel settore
che ha visto aumentare dal 2009 gli incidenti mortali proprio
tra i lavoratori anziani".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA