Gli strumenti previsti dalla
manovra-bis per la tassazione degli affitti brevi, la cosiddetta
'tassa Airbnb', "sono non attuabili e non proporzionali allo
scopo". Lo afferma Booking.com nel corso di un'audizione alle
Commissioni Bilancio di Camera e Senato.
"Gli obiettivi di lotta all'evasione sono condivisibili, ma
quanto previsto non è concretamente attuabile", spiegano i
rappresentanti del portale online. In primo luogo perché "nella
maggior parte dei casi gli ospiti pagano direttamente il
proprietario dell'appartamento" e Booking non fa altro che
"fornire una piattaforma che consente di metterli in contatto".
In secondo luogo perché la possibilità di agire come sostituto
di imposta presuppone che il portale abbia in Italia una stabile
organizzazione, cosa che Booking non ha. "I 250 dipendenti
svolgono compiti limitati e ben precisi", hanno sottolineato
dalla società.
"Sono i proprietari i responsabili della regolarità degli
alloggi e degli obblighi fiscali", hanno concluso.
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