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Appalti: Finco, gravi passi indietro in decreto correttivo

Appalti: Finco, gravi passi indietro in decreto correttivo

Testo non rispondente a legge delega e a lavoro legislatore

ROMA, 21 febbraio 2017, 11:14

Redazione ANSA

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Sui lavori preparatori del decreto correttivo al Codice degli Appalti, "quello che sta succedendo desta grandissima preoccupazione". Così in una nota, Finco (Federazione industrie, prodotti, impianti, servizi ed opere specialistiche per le costruzioni) commenta il testo ricevuto la sera di venerdì scorso da parte della Presidenza del Consiglio per un parere scritto.
    Il testo sottoposto all'attenzione della Federazione "fa registrare alcuni gravi passi indietro, ed è in alcuni passaggi non rispondente alla legge delega al Governo, al lavoro effettuato dal legislatore per due anni e a quello effettuato dallo stesso Governo fino a poco tempo fa", ha affermato la presidente Finco, Carla Tomasi.
    In particolare, la Federazione reputa grave sia "l'allargamento della possibilità di subappalto limitando il tetto del 30% alla sola categoria prevalente e non a tutta l'opera", sia il fatto che "nelle lavorazioni superspecialistiche le peculiarità che devono dimostrare le imprese vengano spostate dal livello dell'esecuzione a quello della qualificazione".
    Inoltre Finco non condivide, in particolare, la modifica introdotta dall'articolo 177 sulla previsione che i concessionari possano non mandare in gara la manutenzione e i lavori eseguiti direttamente. In questo quadro, "è veramente significativa l'espunzione della definizione di 'manutenzione' condivisibilmente inserita in un primo momento", prosegue la nota.
    Con l'emanazione del nuovo Codice degli Appalti "è stato fatto un egregio lavoro, messo ora in discussione per far rientrare dalla finestra, in extremis e nel ben individuabile interesse di pochi, ciò che il legislatore e il Governo avevano giustamente fatto uscire dalla porta e senza che sia successo nulla che lo giustifichi" conclude Tomasi.
   

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