Il numero delle case all'asta in
Italia è aumentato del 10% in sei mesi: le procedure in corso
sono infatti 33.304, a fronte delle 30.215 rilevate a luglio
2016. Una crescita che conferma e, anzi, accentua la tendenza
emersa la scorsa estate, quando si era registrato un incremento
di oltre il 5% rispetto all'inizio dell'anno. E' quanto emerge
dal Rapporto semestrale sulle aste immobiliari del Centro Studi
Sogeea, che è stato presentato in Senato.
Poco meno della metà degli immobili residenziali in vendita
(15.749 unità) si concentra nel Nord del Paese, macro-area in
cui l'impennata delle procedure forzate è stata pari al 17%
(erano 13.423). Ancora più severo il dato del Mezzogiorno, che
si attesta su un aumento del 21% sia nelle Isole (4.483 contro
le 3.683 del semestre precedente) sia nella parte peninsulare
(7.202 a fronte delle 5.949 di luglio 2016). Unica area in
controtendenza quella del Centro, in cui si è verificata una
flessione pari al 18%: le procedure attuali sono 5.870, quelle
di sei mesi fa erano 7.160.
Un quinto circa degli immobili oggetto dello studio, pari a
6.963 unità, è localizzato in Lombardia. A seguire ci sono il
Veneto (3.984 immobili, con un clamoroso +65% rispetto a luglio
2016), la Sicilia (3.572, +25%) e la Campania (2.484, +26%),
mentre il Lazio (2.424) è una delle poche regioni a vantare un
saldo negativo: le case all'asta sono diminuite del 18%, come in
Piemonte (2.055 quelle forzatamente in vendita ora). Sopra quota
duemila immobili anche la Toscana (2.267 unità, dato in linea
con il precedente di 2.321) e la Puglia (2.247, incremento del
39%). A livello di province, invece, spiccano le 1.742 case
all'asta di Bergamo, con Roma a quota 1.553 davanti a Verona
(1.306), Palermo (1.201) e Napoli (1.033).
"Il quadro che ne scaturisce è ancora più preoccupante rispetto
a quello di sei mesi fa - spiega Sandro Simoncini, presidente di
Sogeea- Innanzitutto perché si è evidentemente aggravato il
numero di proprietari di immobili in difficoltà nel Mezzogiorno
d'Italia, area in cui la crisi dell'ultimo decennio si è andata
a sommare a una fragilità economica e sociale che sembra ormai
essersi incancrenita.
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