Un'offerta su misura dei clienti è
il segreto del successo non solo di generazioni di maestri
artigiani, ma anche delle piccole e medie imprese più forti e
innovative. La flessibilità produttiva su richiesta del cliente
è indicata dall'84,4% delle pmi più performanti come driver
fondamentale, nell'indagine sul campo Fattore I di Banca Ifis
insieme al Dipartimento di Management dell'Università Ca'
Foscari e al Dipartimento di Scienze economiche dell'Università
di Padova.
Al secondo posto come elemento di competitività viene la
capacità di realizzare prodotti unici e distintivi (segnalata
dal 58,1% delle pmi Top, quelle che hanno una redditività di due
o tre volte superiore alla media) e al terzo posto lo sviluppo
di un'offerta più ampia rispetto alla concorrenza (dal 45%).
E l'innovazione tecnologica è l'asso nella manica che
consente un'offerta di questo tipo. Il 60% delle pmi top ha già
investito in almeno una tecnologia 4.0, come la robotica
collaborativa, contro il 44% della pmi media.
Una presenza on line è ormai imprescindibile per quasi tutte
le imprese , il 92,5% del campione generale ha un sito web e il
57% è attivo sui social network. Le realtà di eccellenza, però,
fanno un passo ulteriore scommettendo su tre aspetti più della
media: i programmi per la pianificazione delle risorse d'impresa
Erp (indicati dal 59% delle imprese top), per la gestione dei
rapporti con la clientela (Crm, Customer Relationship
Management, dal 54%) e per la gestione delle forniture (Scm,
supply Chain Management, dal 16,1%).
La ricerca approfondisce anche gli ostacoli per le imprese
medie all'adozione di tecnologie 4.0 e vede i nodi principali
nella difficoltà di trovare figure professionali adeguate a
gestire la trasformazione tecnologica (per il 44,8%) e la
lunghezza dei tempi di implementazione (per il 33,3%). In questo
contesto, il 40,1% delle pmi si dichiara interessato a investire
solo se ci saranno ancora incentivi. Al contrario, per chi ha
già iniziato percorso di innovazione, gli incentivi pubblici non
sono ulteriormente determinanti.
Un altro aspetto che emerge dallo studio è che, tra le
imprese top, il prezzo non è visto come un elemento di
competitività e solo il 13,1% lo considera come un punto di
forza per competere.
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