Le associazioni datoriali sollecitano
la riforma della governance di Inps e Inail in un'audizione alla
Commissione Lavoro della Camera. I rappresentanti di
Confindustria in particolare chiedono di "tenere conto della
posizione comune espressa con Cgil, Cisl e Uil" per superare le
criticità, a partire dall'attribuzione di competenze distinte a
Civ (Consiglio di Indirizzo e Vigilanza), consiglio di
amministrazione e direttore generale e dall'applicazione del
principio di "leale collaborazione tra gli organi".
Anche Confcommercio preme per "affrontare con urgenza la
riforma della governance" nella convinzione che "i tempi siano
maturi e il modello attuale non sia in grado di rispettare la
logica dei sistemi duali". Mentre da Confesercenti arriva la
richiesta di non ridurre il numero di componenti del Civ perché
"tutte le rappresentanza soprattutto datoriali devono trovare
voce all'interno dell'organismo per gli interessi diversi di cui
sono portatrici". E' sulla stessa linea Cna, convinta che "una
riduzione indebolirebbe la rappresentanza del mondo
imprenditoriale e sindacale, cioè degli 'azionisti di
riferimento', degli Istituti di previdenza e assistenza".
Quanto a Casartigiani sottolinea come "irrinunciabile" il
fatto che al Civ venga garantito il rispetto degli indirizzi
strategici individuati. Mentre Confartigianato ribadisce che
Inps e Inail devono superare l'organo monocratico per "tornare
sotto la guida collegiale del presidente e del consiglio di
amministrazione per assicurare maggiore controllo e trasparenza
e disporre della pluralità di competenze necessarie alle
decisione strategiche dell'azione amministrativa".
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