(ANSA) - MILANO, 13 FEB - "Il limite del 10% sugli illiquidi,
che è una previsione generale per i fondi Ucits (Undertakings
for Collective Investments in Transferable Securities), dovrebbe
essere in qualche modo allargato per i fondi Pir". Lo afferma il
presidente dell'Associazione italiana Spac, Simone Strocchi, che
ha partecipato ad un incontro in Borsa ad una anno
dall'introduzione dei Piani Individuali di risparmio (Pir).
All'incontro hanno partecipato rappresentanti del Mef, Borsa,
Consob, Agenzia Entrate ed esponenti del sistema.
"I Pir fund, che dovrebbero investire il 21% in Pmi, restano
- aggiunge - fortemente condizionati dal loro diffuso status di
fondo Ucits, che impone di limitare l'investimento in illiquidi
al 10%. Questo limite su illiquidi è definito per gli Ucits in
ragione del fatto che sono fondo riscattabili. A logica però un
Pir fund che è' attrattivo per investitori che permangono 5 anni
dovrebbe avere un aspettativa di riscatto significativamente più
contenuta di un Ucits ordinario. Per questo il limite del 10%
sugli illiquidi, che è una previsione generale per i fondi
Ucits, dovrebbe essere in qualche modo allargato per i fondi
Pir".
Per alimentare i mercati e la loro liquidità oltre a
svincolare i Pir da "rigide interpretazione di regole di
compliance ucits - prosegue Strocchi - bisogna insistere perché
enti e fondi previdenziali investano in Pmi italiane". Oltre ai
Pir vanno stimolati "fondi chiusi di accelerazione di ipo, come
il caso di Ipo Club realizzato con Azimut, così come va promossa
la qualificazione di fondi Pir nel ruolo di cornerstone investor
nella formazione di pre book di quotazione di pmi e sopratutto
va stimolato lo sviluppo dei nuovi fondi di investimento europei
a lungo termine (Eltif)".