Il Total Tax and Contribution Rate -
si spiega nel rapporto - misura il carico fiscale e contributivo
per le imprese, non la sola pressione fiscale.
Tra gli altri dati nel rapporto si segnala come siano 238 le
ore impiegate dalle imprese italiane per adempimenti fiscali
(dato inalterato, sostanzialmente in linea con la media
mondiale, ma superiore alla media europea) mentre 14 è il numero
di pagamenti annuali (dato inalterato, inferiore alla media
mondiale leggermente superiore alla media europea). L'Italia si
distingue comunque per sviluppo digitale con una stretta
integrazione tra soluzioni tecnologiche adottate dal
contribuente e dall'Amministrazione finanziaria, a seguito
dell'introduzione della fatturazione elettronica e del sistema
di interscambio (SDI).
L'Italia, tenendo conto dei tre indicatori, scende quindi al
128/o posto nella classifica generale (118/o posto nel Report
pubblicato per il 2017, successivamente rettificato al 116/o
posto).
Per quanto riguarda il peso complessivo il rapporto spiega
che il dato registra un incremento di 6 punti percentuali
essenzialmente riconducibile al venir meno degli sgravi
contributivi introdotti quale misura temporanea non
successivamente stabilizzata, in conseguenza del mutamento della
politica economica del paese. La sensibile riduzione
dell'aliquota Ires intervenuta nel 2017 e la previsione del
"super ammortamento" per l'acquisizione di nuovi beni
strumentali non hanno consentito di assorbire l'impatto negativo
del venir meno della decontribuzione. Tuttavia, l'indice non
riflette altri significativi incentivi previsti a favore delle
imprese, quali gli incentivi Industria 4.0, a causa delle
limitazioni del caso base.
Per quanto riguarda le 238 ore impiegate per gli adempimenti
fiscali (invariate rispetto al 2017), vanno rapportate a un dato
medio globale pari a 234 e di un dato medio europeo pari a 161
ore. Costante il numero dei pagamenti: resta pari a 14 rispetto
ad un dato globale di 23 pagamenti e un dato europeo di 10,9
pagamenti.
Il risultato dell'Italia - si precisa - va letto alla luce di
alcune peculiarità che influenzano tradizionalmente il calcolo
dell'indicatore TTCR (nel modello il Trattamento di fine
rapporto TFR è incluso nel calcolo in quanto assimilato ad un
contributo previdenziale obbligatorio) e di altre che impattano
quest'anno sul caso base (pesa in particolare il riassorbimento
degli effetti positivi della decontribuzione neoassunti, che
precedentemente erano risultati decisivi per il miglioramento
dell'indicatore). Degno di nota il posizionamento dell'Italia
nello sviluppo di tecnologie digitali per la gestione degli
adempimenti ai fini Iva, a seguito dell'introduzione della
fatturazione elettronica e del sistema di interscambio (SDI). Il
Report colloca l'Italia al Livello III (il più alto se si
escludono le iniziative sperimentali avviate in vari Paesi
attraverso tecnologie blockchain) per lo sviluppo digitale che
richiede una stretta integrazione tra le soluzioni tecnologiche
adottate dal contribuente e dell'Amministrazione finanziaria.
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