La banca in "mobilità" è sempre più a
misura del cliente grazie alle app che consentono di fare
operazioni da Smartphone e da Tablet. Secondo l'ultimo rapporto
dell'Osservatorio Mobile Banking di Abi Lab, il Consorzio per la
Ricerca e l'Innovazione per la banca promosso dall'Abi, tutte le
banche del campione analizzato offrono servizi tramite app per
Smartphone, mentre per il Tablet la quota di banche che li
offrono si attesta all'89%. Più ridotta la percentuale delle
banche rispondenti (44%) che offre servizi per i dispositivi
indossabili (Wearable Device), che sono in grado di connettersi
e interagire con persone o oggetti anche attraverso la rete
Internet.
Mediamente ogni gruppo bancario offre tre app. - viene precisato
nel report - e accanto alle funzionalità base del banking, sono
molto diffusi i servizi di compravendita di strumenti finanziari
(trading) segnalati dal 78% delle banche, servizi di pagamento
diretti tra persone (P2P), offerti dal 67% e funzionalità di
gestione della spesa (39%). Le diverse funzionalità possono
essere offerte in un'unica app di riferimento oppure con app ad
hoc per un determinato servizio: gli esempi più evidenti sono il
borsellino elettronico, ossia il cosiddetto mobile wallet,
offerto dal 28% delle banche rispondenti, e il Mobile POS
(pagamenti elettronici con carte di credito o debito collegando
il dispositivo mobile al POS), segnalato dal 17% delle banche;
entrambe le funzionalità sono prevalentemente gestite con un'app
aggiuntiva a quella "classica" di mobile banking.
In termini di strategia futura sembra prevalere una tendenza di
riaccentramento. L'analisi di Abi Lab evidenzia che il 38%
delle banche con app ad hoc prevede di integrare in un'unica app
tutti i servizi e le funzionalità offerte e che un altro 25%
avvierà un consolidamento delle app offerte.
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